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foto aerea sequestrataUn’area di diecimila metri quadri, a ridosso del ponte che collega Corso Argentina con il quartiere Fondachello-Playa, è stata posta sotto sequestro dalla Squadra operativa della sezione navale dalla Guardia di Finanza e dal comando di Polizia Municipale di piazzale Libia. Si tratta del remake di un provvedimento già emesso dalla Guardia di Finanza nel 2012 quando, a seguito di una serie di sopralluoghi, era stato accertato che nell’area erano stati depositati grandi quantità di materiali inquinanti e nocivi alla salute umana. Custode giudiziario era stato nominato il Dipartimento Lavori Pubblici e Urbanistica. Da tre anni a questa parte, l’area era stata pertanto interdetta. Ieri il nuovo provvedimento di sequestro. A seguito di una segnalazione arrivata al comando della Polizia Municipale, è stato accertato infatti che all’interno della vasta zona posta sotto sequestro erano in corso operazioni di piantumazione di alberi ad opera di una ditta che sarebbe stata autorizzata proprio dal dipartimento Lavori Pubblici. Da lì il nuovo intervento della Sezione operativa navale della Guardia di Finanza che, in collaborazione con la Polizia Municipale, ha per la seconda volta apposto i sigilli ai diecimila metri quadri già posti sotto sequestro nel 2012. Del nastro bianco e rosso delimita l’area.

Sulle condizioni in cui versa l’area, a metà dello scorso mese di novembre si registrò un forte interessamento da parte dell’associazione “A testa alta” presieduta dall’avvocato Antonino Catania che organizzò un lungo sit-in per evidenziare come “l’area è stata sempre lasciata aperta a chiunque volesse entrarvi per sversare, in pieno centro abitato, rifiuti speciali nocivi per la salute pubblica a diretto contatto con il terreno, lasciandoli esposti agli agenti atmosferici, con conseguente inquinamento del suolo e delle falde acquifere sottostanti”.