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La nostra redazione ha raccolto lo sfogo di una madre che chiede con forza la sanificazione dei plessi scolastici cittadini.

Art. 32 della Costituzione: “la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività” .

L’articolo citato definisce espressamente la salute come un diritto fondamentale dell’individuo, che deve essere garantito a tutti: da chi?
Dal Governo. In che modo? attraverso ordinanze e decreti volti a garantirlo!
Ma, dalle nostre parti, ad un certo punto tutto diventa suscettibile ad interpretazione, o meglio, suscettibile ad ostinazione.
I sindaci dei comuni limitrofi al nostro hanno predisposto la chiusura breve e temporanea degli istituti scolastici per avviare la sanificazione dei locali, anche in via preventiva!
Dalle nostre parti , invece, vige un’altra prassi , quella del “se non vedo non credo” (alla san Tommaso) , o peggio, del ” se un vidu u santu un cridu o miraculu”!

Ebbene si, a Licata, ridente (ma non troppo negli ultimi tempi) cittadina in provincia di Agrigento la SANIFICAZIONE è ritenuta un accessorio optional!
Eh no! Io non ci sto: pretendo la tutela di alunni, figli, lavoratori , che, ogni giorno, si espongono al rischio per adempire al proprio dovere, che non hanno la possibilità di starsene al sicuro , in luoghi spaziosi , confortevoli, con due , massimo tre persone, distanti, ma che condividono gli stessi spazi di persone che potrebbero essere positivi (sapendolo, non sapendolo oppure occultandolo!).
Caro Sindaco , oltre ai doveri esistono i diritti che vanno osservati inderogabilmente, come quello sopra citato.
Caro Sindaco , personalmente, ho tentato la via del dialogo, che non ha sortito alcun risultato , spero che ,dando voce ai social e ai media , qualcosa si smuova: non si chiede un FAVORE né tantomeno un PRIVILEGIO.
Basta giocare alla patata bollente, basta chiudersi al dialogo e al confronto con i cittadini, gli stessi cittadini che Le hanno dato FIDUCIA.
Si tratta di prevenzione!
Chiediamo una repentina sanificazione delle scuole e, laddove manca (fortunatamente, in questo caso, in poche sedi) la vigilanza davanti alle scuole, non una transenna mobile, spostata a piacimento da chiunque.

Ilaria Lombardo