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Raccolta rifiuti 5 sett.La gestione della Dedalo è stata così disastrosa e costosa che ogni diverso affidamento del servizio dei rifiuti urbani sembra a tutti noi migliore. Migliore a prescindere. Il cittadino licatese è così scottato e stanco di pagare, tanta la sua insoddisfazione per una città sempre e comunque sporca, che guarda più a quel che è stato che a quel che sarà. Per cui il comune ragionamento di ognuno è venga quel che venga, purché si chiuda l’esperienza con la Dedalo.

Ma il ritorno alla gestione in house non è la soluzione. E anche noi, come la maggioranza dei licatesi, ci siamo lasciati ingannare scrivendo sulla Vedetta (in edicola oggi) che sul “ritorno in house” del servizio dei rifiuti la giunta si muove bene. Ma illuminante al riguardo è stata – ed è –  la nota pubblicata dall’ex sindaco Angelo Biondi. Che non solo noi, soprattutto i consiglieri comunali devono tenere in considerazione prima di votare alla cieca una nuova gestione del servizio che di nuovo non ha neppure il nome. E nel senso che anche la Dedalo è una società in house e a capitale pubblico di cui sono soci sette comuni.

La novità proposta dalla giunta di Angelo Cambiano è una società direttamente gestita dal Comune per vent’anni, senza più vincoli con altri comuni, com’è stato finora con la Dedalo; ma pur sempre con un suo consiglio d’amministrazione, un suo presidente e dunque con i suoi relativi costi (elevati).

È di questo che ha bisogno una città il cui obiettivo (nelle intenzioni dei suoi nuovi amministratori) è ridurre i costi gestionali del servizio rifiuti, i tributi dei cittadini, e nello stesso tempo raggiungere ottimi standard di pulizia pubblica?

Permetteteci di nutrire gli stessi dubbi di Angelo Biondi. E di ritenere, benché scarse siano le nostre competenze in materia, che l’affidamento del servizio a una ditta esterna, dopo pubblico bando, può essere la soluzione migliore. Naturalmente l’affidamento esterno deve avvenire a determinate condizioni. Reale riduzione dei costi, penalità per l’aggiudicatario del servizio in caso di mancato rispetto delle clausole convenzionali, revoca dell’affidamento in caso di risultati modesti o comunque insoddisfacenti. Solo in questo modo si uscirebbe dalla gestione pubblica. Della Dedalo o dell’eventuale nuova società comunale. La gestione che più grava sulle tasche dei cittadini.

Il punto politico qual è?

Se un ex sindaco, con la giusta esperienza per farlo, pone interrogativi e dubbi sul ritorno in house del servizio rifiuti, qualcosa vorrà dire. In estrema sintesi, il ragionamento politico di Angelo Biondi verte su due fatti. Il primo è che quella degli ATO, iniziata alla fine degli anni Novanta, è stata una falsa privatizzazione, stante il carattere pubblico della Dedalo e di altre società d’ambito. Il secondo è che solo l’affidamento del servizio a una ditta esterna comporta (per una serie di ragioni) dei veri risparmi per i cittadini e una reale privatizzazione. E di questo – lo ribadiamo – il consiglio comunale non può non tenere conto quando sarà chiamato a votare per la nuova società (pubblica).

Gaetano Cellura