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HPIM3718Le elezioni comunali ci hanno consegnato due significativi e importanti risultati. Il primo è che con la rielezione del Consiglio Comunale vengono riaperte alla città e ai cittadini le porte dell’Aula Consiliare. Vuol dire che si ripristina a Licata quella democrazia che il precedente Consiglio Comunale, con le sue incaute e irresponsabili dimissioni, senza aver saputo valutare i gravi danni che ne sarebbero derivati, ci ha sospeso per più di tre anni. Il secondo risultato, altrettanto significativo e importante è che adesso Licata ha un nuovo Sindaco, o a seconda dei punti di vista, che Licata adesso ha un sindaco! Sulla poltrona di Primo Cittadino da circa un mese siede infatti l’Avvocato Angelo Balsamo, eletto a furor di popolo direttamente al primo turno con una valanga di voti. A differenza di cinque anni fa, io Angelo Balsamo questa volta non l’ho votato poiché la mia scelta è caduta su un altro candidato, ma la mia onestà intellettuale non mi ha impedito, prima del voto, di intrattenermi con lui ed esprimergli la mia solidarietà per i fatti personali occorsigli, e formulargli anche gli auguri per la sua candidatura. Adesso che Angelo Balsamo è Sindaco di Licata, la stessa onestà intellettuale non mi impedisce affatto di prendere atto della sua eclatante e plebiscitaria vittoria, di riconoscerlo a pieno titolo e a pieno merito anche mio sindaco e di fargli pure gli auguri e un in bocca al lupo per il suo quinquennale mandato. Son voluto scendere in particolari del tutto personali per meglio sottolineare come tutti i licatesi dobbiamo avere l’onestà intellettuale di riconoscere in Angelo Balsamo il nostro Sindaco. D’altra parte lui dovrà dimostrare, cosa su cui non ho dubbi, di essere il sindaco di tutti i licatesi e non soltanto di coloro che lo hanno votato. Ora che ci siamo finalmente lasciati alle spalle la precedente Amministrazione Comunale ed anche  i dissapori e i veleni della recente campagna elettorale, diventa indispensabile, per il bene di tutti, accantonare invidie, rancori, asti, diatribe, qualunquismi, disfattismi, interessi di partito e personali, per pensare solo a come fare uscire Licata dal tunnel in cui è stata condotta per farla rinascere a nuova vita  e renderla una città normale e vivibile. Considerati i malanni da cui essa è affetta, una miriade e di vario genere, chi ha avuto il mandato per governare dovrà farlo con enorme senso di responsabilità, con trasparenza e con molto impegno. Ma anche chi sta all’opposizione dovrà farla con serietà, in modo costruttivo e con altrettanto impegno. HPIM3585Il riscatto di Licata l’Avvocato Balsamo lo ha predicato in lungo e in largo durante tutto il corso della sua campagna elettorale e i licatesi non vogliamo e non speriamo altro. Ma non basta solo volerlo e sperarlo, è necessario che come cittadini ci impegniamo tutti in prima persona, mettendoci anche del nostro. A prescindere da ciò che la nuova Amministrazione Comunale sarà in grado di fare, serve una presa di coscienza da parte di tutti noi licatesi, tutti indistintamente nessuno escluso. Sono assolutamente da rivedere  e da correggere i nostri comportamenti, il nostro senso civico, le nostre azioni e il nostro modo di essere cittadini. Assumere comportamenti civili che aiutino la città a crescere e a migliorare, non spetta solamente alle persone educate che lo fanno già per loro libera scelta, o come si usa dire perché ce l’hanno nel sangue,ma spetta indistintamente e obbligatoriamente a tutti. E un sacrosanto dovere! Se non diventiamo tutti quanti protagonisti del futuro della nostra città, cambiando radicalmente il nostro modo di essere cittadini e dimostrando di amare e rispettare il luogo nel quale siamo nati e viviamo, pure gli sforzi di qualsiasi Amministrazione Comunale potranno risultare vani. Dovremo obbligatoriamente interpretare al meglio il ruolo di licatesi e dobbiamo prendere visione e conoscenza delle regole di convivenza civile, di rispetto per gli altri e per la cosa pubblica, diventandone tutti attenti e scrupolosi osservanti, praticanti e anche controllori. Vivendo in una comunità non ci si può esimere dall’osservare scrupolosamente le norme sulla buona educazione e di convivenza civile!  Diversamente c’è da augurarsi davvero che la nuova Amministrazione voglia introdurre l’uso della “frusta”per tutti coloro che non lo vorranno capire con le buone.  Ho sentito in questi giorni diversi commenti sulle speranze che i licatesi ripongono nella nuova Amministrazione, tra i quali anche questo : “Spirammu ca u Patri Eternu na manna bona!”  Da cristiani può anche essere legittimo sperare pure nell’aiuto del Signore, giova però ricordare a tutti che un antico proverbio siciliano dice : “Aiutiti ca Diu t’aiuta” .

 

A LICATA NI PARLA

di Lorenzo Peritore

Sugnu un paisi con ci  manca nenti,

d’essiri megliu un putiva  spirari,

posizionatu tanticcia  in collina

e poi quasi tuttu a do passi du mari.

Di spiaggi e di rina ci nn’haiu di ittari,

i strati ci l’haiu quasi tutti  n’pianura,

haiu cielu azzurru, aria pulita

e  na bellissima temperatura.

 

Haiu centru storicu e munumenta,

reperti, ciesi,e antichità

provi sicuri e tistimunianzi

d’antichi populi e civiltà

Ma nonostanti haiu tutti sti cosi

sugnu fitusu e trasandatu

e vogliu dirivi unu pi d’unu

ca sugnu troppu malu trattatu.

 

Mi nni faciti di tutti i culura!

Ma cchi vi para ca ia sugnu scemu ?

Cu chiddu c’haiu saputu sfruttari

putissa essiri megliu i Sanremu.

 

Avissa a luciri comu nu specciu,

pulitu, aggiustatu e macari chi sciura!

Speru pi chissu ca ognuni di vattri

ci pensa, arrifletta, e cangia natura.

E’ sulu questioni di mentalità

e cangiannu rigistru u paisi s’aggiusta,

sannò ia ci speru ca u sinnicu novu

se un cangiammu chi boni ni duna ca frusta.

Ascutatilu u sfogu da vostra Licata

ca i frutti c’arrivinu su di tuttu  paisi,

ia chiddu ca speru unnu speru pi mia

ma sulu pu beni di me licatisi.

Lorenzo Peritore

 

Fonte La Vedetta