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E’ un risultato di estremo rilievo che colloca il presidio ospedaliero di Agrigento fra le strutture di eccellenza nazionale per la qualità dei servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali patologie che riguardano l’universo femminile, ma anche quelle che riguardano trasversalmente uomini e donne in ottica di genere. Si tratta del conferimento di ben tre bollini rosa, il massimo nella scala da uno a tre prevista per i nosocomi della penisola, riconosciuti per il biennio 2024-2025 al “San Giovanni di Dio” dalla Fondazione Onda, l’Osservatorio Nazionale sulla salute della donna che, dal 2007, attribuisce la speciale certificazione alle strutture che dispongono di particolari requisiti. Per l’ospedale di Agrigento si tratta di un “upgrade” dai due bollini posseduti fino al 2023, valore comunque prestigioso, verso l’attribuzione odierna del risultato massimo. Le strutture ospedaliere italiane a potersi fregiare dei tre bollini rilasciati dalla Fondazione, presieduta da Francesca Merzagora, sono unicamente centoventisei su tutto il territorio nazionale. Alla cerimonia di consegna per ottenere il prestigioso riconoscimento, svoltasi nei giorni scorsi a Roma, presso il Ministero della Salute, è intervenuta Maria Lucia Rita Di Grigoli, referente aziendale codice e bollini rosa.
La valutazione delle strutture ospedaliere e l’assegnazione dei Bollini Rosa è avvenuta tramite un questionario di candidatura composto da circa 500 domande, ciascuna con un valore prestabilito, suddivise in 15 aree specialistiche più una sezione dedicata ai servizi generali per l’accoglienza delle donne e una alla gestione dei casi di violenza sulle donne e sugli operatori sanitari. Un apposito Advisory Board, presieduto da Walter Ricciardi, Professore di Igiene Pubblica, Università del Sacro Cuore di Roma, ha validato i Bollini conseguiti dagli ospedali (zero, uno, due o tre) a seguito del calcolo del punteggio totale ottenuto nella candidatura, tenendo in considerazione anche gli elementi qualitativi di particolare rilevanza non valutati tramite il questionario (servizi e percorsi speciali, iniziative e progetti particolari ecc..).
Tre i criteri di valutazione tenuti in considerazione: la presenza di specialità cliniche che trattano problematiche di salute tipicamente femminili e trasversali ai due generi che necessitano di percorsi differenziati, tipologia e appropriatezza dei percorsi diagnostico-terapeutici e servizi clinico-assistenziali in ottica multidisciplinare gender-oriented, l’offerta di servizi relativi all’accoglienza delle utenti alla degenza della donna a supporto dei percorsi diagnostico-terapeutici (volontari, mediazione culturale e assistenza sociale) e infine il livello di preparazione dell’ospedale per la gestione di vittime di violenza fisica e verbale.