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Ribaltata sentenza di primo grado, infermiere assolto “perché il fatto non sussiste” dalla Corte di Appello di Palermo, dall’accusa di essere il responsabile “incaricato oralmente” della gestione dei farmaci trovati scaduti dai NAS al Pronto Soccorso del P.O. San Giacomo d’Altopasso.

E’ stato emesso il dispositivo della sentenza della 4 sez. Penale della Corte di Appello di Palermo che, ribaltando una sentenza emessa dal Tribunale di Agrigento, in composizione monocratica, ha assolto un infermiere del P.O. San Giacomo D’Altopasso di Licata dal reato di “commercio o somministrazione di farmaci guasti” per fatti che, secondo l’accusa, erano stati commessi in Licata ed accertati in seguito ad un’ispezione dei Nas al pronto soccorso dell’Ospedale di Licata il 30/01/2017.

L’accusa rivolta all’infermiere, “ritenuto incaricato oralmente della gestione dei farmaci” dell’U.O. di Pronto Soccorso, era di detenere – per colpa – per la somministrazione ai pazienti del P.S.- medicinali guasti e, comunque, imperfetti in quanto scaduti i validità.

Il Tribunale di Agrigento nel 2020 condannò l’infermiere considerandolo responsabile, in quanto “incaricato oralmente” della gestione del farmaco al Pronto Soccorso di Licata. La sentenza di condanna è stata impugnata dall’infermiere, dichiaratosi sempre estraneo ai fatti, dinnanzi alla Corte di appello di Palermo, con il patrocinio dell’Avv. Francesco Carità del foro di Agrigento.

La Corte di Appello – 4 sez. penale – di Palermo ha accolto l’appello proposto dall’Avv. Francesco Carità, assolvendo l’imputato con la formula piena “perché il fatto non sussiste”, fissando il termine di 90 giorni per il deposito delle motivazioni.