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Segretario, mancano 15 giorni al voto in Sicilia. Che giudizio dà della campagna elettorale come finora si è svolta? Non le sembra troppo frammentata rispetto al passato e con la concreta possibilità che venga eletto un governatore privo di una sua maggioranza?

<< L’appuntamento elettorale per entrare a Palazzo dei Normanni arriva, in Sicilia, in un momento in cui la cosiddetta antipolitica e il conseguente fenomeno dell’astensionismo pare debba toccare percentuali mai viste prima. L’elettore siciliano è scontento, nauseato, stanco del bombardamento mediatico su ruberie, contiguità inaccettabili con la malavita organizzata, scialo e sperpero di risorse pubbliche alle spalle di chi non può più sbarcare il lunario. A prevalere nella testa dei siciliani è la sensazione: “A che serve, tanto sono tutti gli stessi”. Ad oggi sembra che sia la solita campagna elettorale, ma con la sensazione, da parte di ognuno dei candidati, di potercela fare e di poter raggiungere i numeri occorrenti a parte i pochi che sanno a priori di essere “candidati di servizio” >>.

 Come si dovrà governare la Sicilia nella prossima legislatura?

<< Dubito che il Governatore che sarà eletto, chiunque esso sia, riuscirà a liberarsi dall’abbraccio soffocante da parte della coalizione e dei partiti che lo hanno sostenuto. A parte ciò,  il governatore dovrebbe avere una squadra assessoriale che condivida la propria mission, che il nuovo assetto dovrebbe avere: moralizzare (largo al merito!); risanare (oltre 5 Mld di passivo); promuovere ogni azione utile per attrarre investimenti dall’esterno e favorire quelli interni; avviare le modifiche organizzative necessarie sui rifiuti, sulla distribuzione idrica, sulle Asi, sulle infrastrutture e sui servizi. Ma esiste un governatore così? Potrà, vorrà fare tutto ciò? Vedremo se sono sogni o se saranno sorprendenti novità >>.

 La Regione è sull’orlo del fallimento e la nostra città non sta certo meglio. Cosa può aspettarsi Licata dal nuovo governo regionale? Soprattutto: cosa deve “pretendere” dal nuovo governatore e anche dal suo futuro sindaco?

<< Oltre 5 Mld di deficit non sono facili da recuperare, anche per una regione come la Sicilia. Detto ciò, la Regione avrà il suo bel da fare per aggiustare se stessa, se lo vorrà fare, piuttosto che ascoltare le istanze dei vari comuni. Se l’amministrazione prossima ventura della città, sin da subito, imporrà un percorso di dialogo con l’amministrazione regionale per avere l’attenzione necessaria, che molti altri territori hanno, potrà attingere dai fondi Fas, da quelli europei e da quelli nazionali, le risorse necessarie per recuperare il gap in infrastrutture e servizi che ad oggi caratterizza la nostra città rispetto ad altre. Due esempi su tutti: giacciono a Palermo 1,1 Mld di euro per opere e progetti sui piani d’ambito legati a fognature, depuratori e condotte idriche. Oltre 800 milioni di euro per progetti legati agli studi ed alla progettazione di opere legate alla green economy e potremmo continuare oltre. Il sindaco che verrà dovrà avere ben chiaro quale dovrà essere il proprio percorso e la propria tabella di marcia nei confronti del governo regionale, ma tutto ciò non potrà prescindere da una comunanza di intenti con il Consiglio comunale. Che a parte i giochi di maggioranza ed opposizione non potrà esimersi dall’appoggiare una simile strategia. Altrettanto dovrà accadere con la cittadinanza, che dovrà essere coinvolta e resa partecipe di un progetto rivoluzionario ed epocale rendendola protagonista e non più passiva comparsa o peggio oggetto di imposte le più inique e pesanti che di volta in volta verranno emesse >>.

 Segretario, lavorando in sinergia Cisl e Cgil hanno ottenuto buoni risultati per Licata. Se non altro, hanno rimesso in moto il Sindacato negli ultimi anni. Quale sarà la vostra prima e più immediata richiesta al nuovo governatore dell’isola per i lavoratori licatesi e per lo sviluppo della nostra città?

<< Prima che al governatore della Sicilia, il Sindacato Confederale in generale e la Cisl in particolare, proporrà al futuro Sindaco di Licata un percorso concertativo, insieme con le parti datoriali, instaurando un tavolo permanente di consultazione, per la individuazione dei problemi e delle relative priorità da aggredire e portare a soluzione. Realizzato ciò, Licata si presenterà a Palazzo d’Orleans con convinzione e determinazione e soprattutto con progetti da finanziare, per rivendicare tutte quelle attenzioni che fino ad oggi sono state riservate a territori più “fortunati” del nostro, perché meglio rappresentati e più convinti nei loro mezzi e nei loro diritti. A qualcuno potranno sembrare dei “bei sogni”, ma potrebbero diventare delle splendide realtà, fatte di impegno, fatica e partecipazione. Sarà così? Ai licatesi la responsabilità di scegliere e soprattutto di scegliere bene ora e tra alcuni mesi >>.