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Sabato sera, la voce soprano Piera Grifasi, al piano il maestro Roberto Macri, al violino il maestro Luigi Amico si sono esibiti in una performance che ha offerto molti punti di riflessione a chi ha avuto l’onore di assistervi. Ma un concerto come si deve non è solo una questione di divertissment, ma anche garanzia di piacevolezza, armonia, creatività, felice manifestazione di vitalità e ottimismo contro ogni difficoltà. La cantante lirica Piera Grifasi con la sua voce morbida e luminosa ricca di grazia ha scaldato i cuori e gli animi dei presenti sfidando il freddo tiranno del vento di tramontana che tirava fuori. I maestri Roberto Macrì e Luigi D’Amico hanno espresso una musicalità matura, nitida e consapevole. Indiscutibilmente tre veri fuoriclasse che hanno saputo ben calibrare ogni parte e consegnare un concerto garbato e scorrevole ma mai eccessivo a tratti aristocraticamente sublime con un programma ricco:
Panis Angelicus, La Vergine degli Angeli, Ave Maria di Piazzolla, Ave Maria di Schubert, Ave Maria di Gounod,
Gabriel’s Oboe, Ave Maria di Caccini, Ave Maria di Pietro Mascagni, O Holy night, White Christmas, Adeste Fidelis, Still Nacht.
Non possiamo che condividere le parole del maestro Giovanni Allevi: “È meraviglioso come la musica abbia
la possibilità di salvarci delle convenzioni a cui tutti andiamo incontro e farci tornare uno stupore incondizionato nei confronti delle cose”.
Si auspica che momenti di cultura vera, come questi, vengano riproposti con maggiore frequenza a beneficio di tutti.