Pubblicità

12045235_456647731185125_8639118426537617526_oLa Carovana Internazionale Antimafie, promossa da Arci, Libera, Avviso Pubblico, CGIL, CISL e UIL, ha fatto tappa a Licata, raccogliendo le esperienze di associazioni e comitati impegnati nel territorio a difesa dei Beni Comuni e dei diritti dei cittadini. L’obiettivo è stato quello di conoscere meglio queste realtà associative e di acquisirne le buone pratiche, ma anche i disagi. Ad aprire i lavori, subito dopo la proiezione del documentario-denuncia di A testa alta dal titolo “Riprendiamoci ciò che è nostro“, è stato don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, che attualmente coordina l’impegno di oltre 1.600 realtà in Italia e in Europa, attive nel contrasto alla criminalità organizzata, alle mafie e nella promozione di una cultura della legalità e della responsabilità. Centrato sul “coraggio” della denuncia seria e documentata e sull’esigenza di restituire il primato alla “coscienza” e alla “responsabilità” l’intervento di don Ciotti che, parlando di fronte a numerosi rappresentanti delle associazioni cittadine riuniti nel Centro Sportivo “Falcone e Borsellino”, non si è sottratto a temi di stretta attualità relativi all’immigrazione e sull’inchiesta Mafia Capitale.

Testo e foto tratti dalla pagina Facebook dell’associazione A testa alta