Raffica di controlli in città dove nelle ultime ore sono scattati numerosi servizi di pattugliamento sul territorio, finalizzati a garantire la sicurezza pubblica, a seguito anche dei recenti fatti di sangue avvenuti tra Palma di Montechiaro e Licata. Ad entrare in azione sono state numerose pattuglie schierate dal Comando Provinciale dell’Arma. In poche ore, i trenta Carabinieri scesi in campo, hanno identificato circa 200 persone e nei numerosi posti di blocco effettuati, sono stati controllati oltre 150 veicoli. Sono state elevate una decina di sanzioni, in particolare per mancato uso delle cinture di sicurezza ed uso del telefono cellulare alla guida. In due casi, è scattata anche la denuncia per guida in stato di ebbrezza.
In particolare, a Licata, durante un posto di blocco, i Carabinieri hanno stretto le manette ai polsi di un 47 enne del luogo, il quale deve scontare tre anni e sei mesi di reclusione per una “Estorsione” commessa a Licata nel dicembre del 2015. L’uomo, dopo essere stato compiutamente identificato, è stato direttamente trasferito in carcere.
Sempre a Licata, è incappato ad un controllo di identificazione un 28 enne del luogo, risultato destinatario di un Ordinanza applicativa della detenzione domiciliare emessa dal Tribunale di Sorveglianza di Torino, dovendo scontare la pena di due mesi per reati contro il patrimonio.
Durante tali attività, nel corso di un intervento richiesto per una lite in famiglia nel centro di Licata, dopo essere riusciti a calmare gli animi tra moglie e marito, i Carabinieri si sono accorti che vi era qualcosa di anomalo sul contatore della luce. Dopo un’accurata verifica, è infatti emerso che l’uomo, un disoccupato 37 enne del luogo, aveva realizzato un allaccio abusivo alla rete elettrica pubblica, venendo pertanto arrestato per furto aggravato e ristretto agli arresti domiciliari su disposizione dell’Autorità Giudiziaria.