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miracolo eucaristico 2 (Small)A partire da domani e fino a sabato i fedeli palmesi potranno adorare presso la Chiesa Immacolata il Miracolo Eucaristico di Cascia, ovvero l’Ostia consacrata che sanguinò a Siena nel 1330 e che oggi è conservata nella Chiesa di Santa Rita a Cascia.

Lunedì il Reliquiario sarà accolto in viale Pirandello (di fronte Bar Gattopardo) alle ore 18,00. A seguire, il pellegrinaggio verso la parrocchia e l’esposizione solenne. Alle 18, 30 la Messa, animata dal Coro Jerusalem di Favara. Dopo la S. Messa esposizione del SS. Sacramento e adorazione silenziosa.
L’Arcivescovo Mons. Francesco Montenegro ha fatto sapere che sarà concessa, a quanti visiteranno la Parrocchia B.M.V. Immacolata, durante l’esposizione del “Miracolo Eucaristico”, e parteciperanno ad una celebrazione, il dono dell’indulgenza plenaria di tutti i peccati, rispettando
le consuete condizioni, ovvero: confessione sacramentale e comunione eucaristica, recita del Padre nostro e del Credo, preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice.

Breve storia del Miracolo Eucaristico di Cascia: il sanguinamento dell’Ostia avvenne a Siena: ad accorgersi del miracolo un prete di campagna che un giorno fu chiamato da un contadino ammalato per ricevere i Sacramenti. Il prete portò con sé un’Ostia consacrata riponendola, con un gesto poco rispettoso dell’Eucaristia, tra due pagine del suo breviario. Dopo aver confessato il malato, aprì il breviario per prendere la Particola ma, con suo grande stupore, si accorse che la stessa rosseggiava di vivo Sangue, tanto da impregnare le due pagine tra le quali si trovava. Il sacerdote tornò in città dove confessò la sua mancanza di rispetto per l’Eucaristia al Beato Simone Fidati da Cascia, celebre predicatore e religioso dell’epoca, che si fece portare il breviario in cui era custodita la Particola, trattenendosi le due pagine macchiate di Sangue.

Fu il predicatore Simone a portare la pagina alla quale aderiva l’Ostia sanguinante a Cascia, suo paese natio, e ad affidarla ai religiosi della chiesa di Sant’Agostino.
Durante la soppressione degli Ordini Religiosi (anni 1866 e seguenti), ordinata da Napoleone, l’Ostia continuò ad essere venerata dai fedeli grazie all’intervento del Vescovo Cardinale Facchinetti che la portò nella Chiesa di S. Rita, dove è anche custodito il corpo del Beato Simone.

Luigi Arcadipane