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Mediazione FamialiareIl sociologo licatese Francesco Pira,  sarà uno dei protagonisti della quarta edizione della giornata nazionale della mediazione familiare a Caltanissetta. Il prossimo giovedì 17 ottobre, con inizio alle ore 9,30, presso i locali dell’Istituto Professionale Socio-Sanitario – IPSS – di Caltanissetta sito in Via Cairoli, si svolgerà, infatti, il seminario rivolto a dirigenti scolastici, docenti impegnati prevalentemente nell’area umanistica, docenti specializzati nelle attività di sostegno, docenti di altre discipline comunque interessati alla tematica trattata, studenti, genitori, associazioni territoriali, enti pubblici e privati interessati, dipendenti dell’azienda sanitaria, psicologi e assistenti sociali.
Alice Garofalo, psicologa e mediatrice familiare, modererà gli interventi di Loredana Schillaci, dirigente scolastica dell’Ipsia”Galileo Galilei; Maria Rosa Elisabetta Piccione, docente e mediatrice familiare; Piero Cavaleri, psicologo e psicoterapeuta presso il consultorio N. 1 dell’Asp di Caltanissetta; Gabriella Tomai, Giudice del Tribunale pei i Minorenni di Caltanissetta; Francesco Pira, docente di Comunicazione Istituzionale, Teorie e Tecniche del linguaggio giornalistico, Giornalismo Digitale e Comunicazione Integrata presso il Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne dell’ Università degli Studi di Messina; Eva Crimì, mediatrice familiare Aimef e conduttrice di gruppi di

Pira si soffermerà sull’importanza della funzione comunicativa sociale e familiare e sull’analisi dell’utilizzo delle nuove tecnologie come barriere generazionali in grado di triplicare le distanze cronologiche – genitori-figli e relazionali – rapporto tra coniugi.  Il divario tra Digitali Nativi ed Immigrati Digitali e la differenza tra la comunicazione di massa e l’autocomunicazione di massa. Nel corso del suo intervento parlerà della  forza che le nuove tecnologie  esercitano all’interno della vita familiare e nella relazione tra giovani e adulti e sulle sorprese che i nativi digitali consegneranno alla nuova società e che si tradurranno in nuove modalità emozionali, relazionali e di conoscenze. “La scelta della sede – spiegano le dott. sse Piccione, Crimì e Garofalo – è motivata da una serie di ragioni legate non solo all’esigenza di ridefinire, in generale, la scuola confermandole nuove responsabilità educative e sociali decisamente più impegnative ma anche e, soprattutto, nello specifico, alla natura stessa dell’Istituto e al profilo professionale che lo caratterizza. Siamo in presenza, infatti, di un contenitore formativo attento alle esigenze del sociale e rivolto alle esperienze di reti di servizio per attività di assistenza sociale, di animazione ludica e culturale, un contenitore rivolto, quindi, alle problematiche delle fasce più deboli della popolazione e aperto agli interventi stimolo delle varie agenzie educative, famiglia inclusa”.