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Un intervento dell’ex Sindaco Angelo Biondi sulle recenti polemiche politiche.

Dopo mesi, mesi e mesi di ostinato mutismo, il nostro sindaco si è degnato di far sentire la propria voce. La delusione, però, è che non ha parlato per dare una pur minima risposta ai propri, tantissimi, concittadini che da tempo, attraverso accorati appelli, lo sollecitano su questioni importanti come l’emergenza rifiuti, la vicenda Aica, la mancata apertura del mercato ortofrutticolo, il probabile dissesto finanziario, i tanti finanziamenti persi, il palazzetto chiuso, i lavori del teatro che non iniziano o altri di uguale valenza. No! Lo fa per polemizzare con l’eurodeputata su una questione che egli stesso definisce di scarsa importanza per la vita cittadina e per la quale dichiara che non dedicherà un altro minuto del suo prezioso tempo “dovendo provare a risolvere problemi ben più urgenti e di difficile risoluzione ”. Onestamente, ci chiediamo quali? Di quelli di cui sopra non ci è dato conoscere nulla di nulla. Forse si riferisce ai problemi derivanti dalla frenetica attività di presenziare ai pochi e scarni eventi sportivi, culturali ed artistici di un’estate vissuta fra cumuli di rifiuti, degrado sociale, incendi e vandalismi a più non posso?
E che dire, visto il clima elettorale, del riferimento alla sua appartenenza a Forza Italia: “partito (parole di Galanti) che ad oggi, quando è stato necessario, ha aperto le porte di Palazzo d’Orleans e dei principali assessorati regionali, alle urgenze ed alle necessità di Licata e dei cittadini. E che in questi anni non mi ha mai lasciato solo, tutt’altro, grazie alla presenza costante degli onorevoli Riccardo Gallo e Margherita La Rocca Ruvolo, del presidente Gianfranco Miccichè, degli assessori Zambuto e Falcone”. Ma di quali porte aperte parla? Ci faccia sapere il nostro sindaco quali “urgenze e necessità di Licata e dei sui cittadini” sono state risolte dai politici a cui si riferisce? E ai quali, magari, secondo il nostro sindaco, i licatesi dovremmo essere riconoscenti dandogli il voto?
La verità, egr. Sindaco, è che, dopo essere stato eletto grazie al sostegno del suo “fraterno amico” on. Pullara, (per motivi non ancora comprensibili) hai consegnato la città, tradendo tutto e tutti, a dei politici forestieri. Personaggi che nulla hanno fatto e nulla mai faranno per dare soluzione ai tanti problemi di Licata e dei licatesi. Ne è la prova lampante la marginalità politica in cui è stata relegata la nostra città. Non contiamo nulla nell’assemblea dell’Ati, nulla nel consorzio Aica, men che meno all’interno della SRR (tutti organismi di cui Licata è socia, che sono fortemente influenzati dai politici agrigentini di Forza Italia).
Non continuiamo a fare male alla città: la campagna elettorale va fatta sui temi che incidono sulla vita delle persone e su cui vorremmo ascoltare proposte serie e fattibili, accompagnati da impegni chiari e pubblici. Basta con le guerre intestine, le stucchevoli polemiche, i continui veleni che da sempre ammorbano la nostra comunità. Anche perché le conseguenze le paghiamo tutti, anche gli avvelenatori di pozzi.