Un giro di vite disposto dalla Magistratura agrigentina per avere chiarissima la mappa dell’abusivismo edilizio Comune per Comune. La Procura della Repubblica di Agrigento scrive a ventotto Comuni della Provincia per richiedere informazioni specifiche. Dell’elenco dei Comuni “precettati” fanno parte Agrigento, Aragona, Camastra, Cammarata, Campobello di Licata, Canicattì, Casteltermini, Castrofilippo, Cattolica Eraclea, Comitini, Favara, Grotte, Joppolo, Lampedusa e Linosa, Licata, Montallegro, Naro, Palma di Montechiaro, Porto Empedocle, Racalmuto, Raffadali, Ravanusa, Realmonte, Sant’Angelo Muxaro, San Biagio Platani, San Giovanni Gemini, Sant’Elisabetta e Siculiana.
Le richieste del procuratore Patronaggio: “le somme stanziate in bilancio per l’anno 2016 e quelle previste per il 2017 per effettuare le demolizioni degli immobili abusivi. Si chiede inoltre – prosegue la nota del Procuratore di Agrigento – se le amministrazioni hanno inoltrato richiesta alla Cassa Depositi e prestiti per l’erogazione dei fondi necessari per effettuare le operazioni”.
Le richieste di informazioni del Procuratore Patronaggio ai Comuni agrigentini non si limitano però solo ai fondi stanziati per demolire ma sono più organiche e riguardano “le attività di competenza poste in essere per contrastare il fenomeno dell’abusivismo edilizio”. Nel dettaglio, la Procura chiede “il numero delle sanzioni amministrative irrogate, il numero degli immobili abusivi acquisiti al patrimonio comunale (in particolare dopo che sia stato accertato che il responsabile dell’abuso non ha provveduto alla demolizione), il numero dei procedimenti avviati per la richiesta delle somme dovute per l’occupazione senza titolo agli ex proprietari degli immobili e le somme dovute dai privati, il numero dei procedimenti per il recupero coattivo delle somme non riscosse per l’occupazione sine titulo”. Nella parte finale della missiva che il Procuratore capo di Agrigento ha indirizzato ai ventotto Comuni agrigentini sui cui territori sono stati accertati abusi edilizi, c’è spazio anche per altre due specifiche richieste riguardanti “il numero delle opere abusive acquisite e non demolite in quanto dichiarate di prevalente interesse pubblico con deliberazione del Consiglio comunale e il numero degli accertamenti resisi necessari, sugli immobili abusivi in questione, per la verifica dell’esistenza di contratti relativi ad utenze domestiche (acqua, luce e gas)”.