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Reliquie di Sant’Angelo, l’avvocato Gaetano Cardella dice la sua sull’intera vicenda che culminerà con ogni probabilità in un contenzioso giudiziario.

Come al solito, Licata si distingue, sempre, per cose negative.
Da devoto di Sant’Angelo Martire apprendo che il Comune di Licata, nella persona del Sindaco, Pino Galanti, avrebbe querelato l’ordine dei carmelitani, ritornati a Licata dopo decenni dalla loro partenza e molto impegnati nel dare lustro e vigore alla Chiesa di Sant’Angelo, che era, negli ultimi anni, senza una valida guida spirituale (Senza nulla togliere all’impegno dell’ultimo prete diocesano, padre Pintacorona che va ringraziato).
Mi chiedo e forse si chiedono in tanti: “Ma era il caso che si arrivasse a questa presa di posizione così drastica da parte del Sindaco Galanti?”.
Io ritengo, da avvocato, che il Sindaco per questa vicenda, non ABBIA alcuna competenza; la competenza sulla conservazione – custodia e venerazione delle reliquie del nostro Santo Patrono, sono demandate alla giurisdizione del vescovo diocesano secondo le direttive impartite dalla Prefettura vaticana e dalla commissione episcopale liturgica nel rispetto dei principi richiamati dalla costituzione Sacrosantum Concilium.
Nel caso di specie, l’indagine dell’autorità giudiziaria chiamata pronunciarsi sull’atto querelatorio presentato inopinatamente dal Sindaco Galanti, sarà risolto sicuramente con una archiviazione, ma non si può escludere che il gesto del primo cittadino di Licata verrà considerato inopportuno e lesivo dell’immagine del nostro comune e della nostra Chiesa.
La genuinità del gesto dei carmelitani (Che ha causato questo piccolo incidente) era finalizzato SICURAMENTE a far conoscere e diffondere il culto di Sant’Angelo in quelle comunità che magari non conoscono fino in fondo la grandezza spirituale del nostro santo patrono sia per portare in quelle comunità PACE e SERENITA’ SPIRITUALE SPECIE IN QUESTO PERIODO CHE LA COMUNITA’ MONDIALE ATTRAVERSA NEL DIFFICILE MOMENTO DELLA PANDEMIA.
Signor Sindaco, ritiri l’atto querelatorio (privo di fondatezza giuridica); Inviti i Carmelitani in Comune con la presenza del Vescovo diocesano. Si passi a far ritornare serenità e armonia con una stretta di mano, dimenticando la polemica sorta che tanta dolore ha dato ai devoti de Santo e ai carmelitani a cui dobbiamo RISPETTO E GRATITUDINE per l’opera religiosa che hanno portato a Licata e nella Chiesa di Sant’Angelo.
Gaetano Cardella