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L’Azienda sanitaria provinciale di Agrigento sta per perfezionare la vendita a privati dell’ex ospedaletto di Licata, un antico complesso immobiliare e che non rientra più nelle utilità e nelle strategie di gestione della sanità agrigentina. La procedura di alienazione del bene frutterà all’azienda una somma di oltre duecentodiciottomila euro che sarà prontamente reinvestita per la miglioria strutturale degli edifici di proprietà. Il complesso iter di vendita, gestito dall’Ufficio patrimonio Asp con una procedura ad evidenza pubblica, ha richiesto il rilascio di un parere favorevole da parte della Soprintendenza ai beni culturali ed ambientali di Agrigento cui ha fatto seguito l’autorizzazione alla vendita rilasciata dall’Assessorato regionale dei beni culturali e dell’identità siciliana. Lo stesso Assessorato ha infatti dichiarato che l’immobile, risalente al Quattrocento, riveste interesse culturale e pertanto rimane sottoposto a tutte le prescrizioni di tutela contenute nel decreto legislativo 42 del 2004. La nuova proprietà avrà dunque cura di garantire la buona conservazione del bene con azioni di restauro e risanamento preventivamente autorizzate dalla Soprintendenza e ad assicurare che le destinazioni d’uso siano compatibili con il carattere storico ed artistico dell’immobile. Una testimonianza relativa all’esistenza del fabbricato risale al 1487 ed è da ricondurre ad una menzione scritta dall’abate Rocco Pirri. L’antico ricovero ospedaliero occupava i locali che attualmente fanno angolo tra il corso Vittorio Emanuele e la piazzetta Elena della cittadina costiera di Licata ed è sorto per offrire assistenza agli infermi ed ai pellegrini. La sua gestione era affidata alla Compagnia dei Bianchi Azoli, potente confraternita che resse la struttura fino al 1868 quando passò sotto l’amministrazione della Congregazione della Carità. A questo periodo si fa risalire il trasferimento delle attività ospedaliere verso gli ambienti, ritenuti più salubri ed accoglienti, dell’ex Convento dei padri minori osservanti.