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L’amaro sfogo di Giovanni Morello in relazione alle condizioni pietose in cui versano le zone di accesso al mare.

Abbiamo trascorso mesi a pensare come fare ripartire le nostre attività e mettere in moto la macchina del turismo. Ogni singolo operatore turistico, ristoratore, albergatore, in questi giorni ha nuovamente investito del denaro, anche indebitandosi per riaprire le proprie attività. Gli sforzi e i sacrifici in questo ultimo anno sono stati immani, eppure chi fa impresa e vive d’impresa è sempre pronto a rilanciare, non si arrende mai perché crede nel proprio lavoro. Ma purtroppo, ancora una volta dobbiamo sottolineare, che questi sforzi, non sono corrisposti da chi governa il Comune di Licata. Oggi, come nel passato ci troviamo a denunciare, uno stato di completo abbandono delle periferia della città, le strade di accesso alle strutture balneari sono completamente invase nel migliore dei casi da sporcizia ed erbacce, se non addirittura da sterpaglie dove vivono tranquillamente pulci e zecche.
Forse ci stiamo abituando troppo a vivere nel brutto e nella sporcizia, ma chi arriva in visita da fuori, se ne accorge subito e lo fa notare ed è qualcosa di umiliante sia per gli operatori turistici, che per l’intera cittadinanza licatese.
Gli imprenditori turistici sono fuori dal lockdown da un bel po di tempo, quindi chiediamo al Comune che si svegli e che esca fuori dal torpore della pandemia, non abbiamo più tempo ne da perdere e nemmeno di aspettare.
Ognuno deve fare la propria parte, i cittadini devono avere più senso civico e rispetto per il territorio in cui vivono, il Comune DEVE GARANTIRE I SERVIZI INDISPENSABILI, per una città che rispecchi i parametri di normale civiltà.

Giovanni Morello – Fipe Confcommercio, SIB