Con l’unanimità di voti dei presenti, il Consiglio comunale, riunitosi ieri sera, in seduta urgente, sotto la guida del Presidente Saverio Platamone, per discutere in merito alla paventata ipotesi del punto nascite dell’ospedale San Giacomo d’Altopasso, a conclusione di un lungo e proficuo dibattito, che ha visto anche la partecipazione attiva dell’Amministrazione comunale, rappresentante dal Sindaco Angelo Balsamo e da quasi tutti gli altri componenti dell’esecutivo, ha deciso una serie di iniziative ed approvato una mozione presentata dallo stesso Presidente. Tra le iniziative poste in essere la prima concerne la convocazione di un sit in di protesta, ad opera dei consiglieri comunali e della giunta, da tenersi questo pomeriggio ad Agrigento, presso la sede dell’Asp che si trova in viale della Vittoria, alle ore 17,30, in concomitanza di una conferenza di servizio indetta dal Commissario Straordinario, dottor Messina con i dirigenti medici, per parlare, appunto della soppressione del punto nascite di Licata e di altri argomenti. Decisione saltata visto il rinvio della riunione all’Azienda Sanitaria Provinciale. Una seconda iniziativa riguarda la convocazione di una seduta di consiglio comunale aperta, da tenersi venerdì alle ore 18,00 nell’Aula magna dell’ospedale, alla quale saranno invitati a partecipare le competenti autorità sanitarie, l’intera deputazione agrigentina regionale e nazionale, la giunta e i consigli comunali dei vicini comuni di Palma di Montechiaro e Riesi. Inoltre, il Consiglio comunale chiede al Presidente della Regione Sicilia di convocare con urgenza l’incontro, già richiesto dal Sindaco e dal Presidente del Consiglio Comunale, con la delegazione di questo Comune. E che al suddetto incontro sarebbe auspicabile che partecipasse l’intera deputazione regionale e nazionale agrigentina. In mancanza di riscontro si procederà ad un sit-in, presso la sede della Presidenza della Regione, dell’intero Consiglio Comunale e di quanti intendono parteciparvi (amministrazione, sindacati, organizzazioni di categoria, associazioni ed ecc…) per il prossimo 30 Ottobre. Ed ancora va sottolineato che con la mozione approvata, tra l’altro, il Sindaco ed il Consiglio Comunale si riservano di costituirsi parte civile in eventuali procedimenti penali derivanti da danni subiti da gestanti e nascituri in caso di trasferimento in ambulanza dall’ospedale di Licata ad altri nosocomi. Nella mozione, il cui testo sta per essere inviato ai competenti organi di governo nazionale regionali e provinciali, alle competenti autorità sanitarie, alle autorità militari ed alla deputazione agrigentina, si rileva che solo nei Comuni di Licata e Palma di Montechiaro (Comune che afferisce per prestazioni sanitarie all’Ospedale di Licata), nel 2012, ci sono stati circa 700 nuovi nati,senza contare gli altri comuni limitrofi, le cui gestanti, avrebbero potuto partorire nello stesso Ospedale licatese. Il punto nascita, invece, ha contato solo 440 parti con una “fuga” stimata di almeno circa 250-300 nati presso nosocomi più lontani. Bisogna altresì dire che il punto nascita licatese riesce a fornire prestazioni ostetriche di buona qualità; negli ultimi dieci anni infatti la mortalità (zero), e la morbilità materne e fetali sono state assolutamente in linea con la migliore sanità italiana. Inoltre la percentuale di tagli cesarei è stata ottimale e allineata agli obbiettivi dell’Assessorato alla Salute Siciliano. Nel 2013 infatti c’è stata una percentuale pari al 19% ,che in un punto nascita sfornito di adeguate risorse umane e strumentali, non solo rasenta l’eccellenza ma si pone tra i primi posti nel quadro dell’Ostetricia Siciliana e non solo. Si accusa la classe dirigenziale e politica provinciale e regionale che continua imperterrita a non intervenire in servizi realmente utili per la collettività, ma preferisce giocare con la buonafede dei cittadini preferendo alla politica del fare quella delle promesse. Si sottolinea che la Giunta Regionale, guidata dal Presidente Rosario Crocetta, ha deliberato il ripristino e la messa in sicurezza dei Punti Nascita di Lipari, Mistretta, Bronte, Nicosia, Mussomeli e della casa di cura Attardi di Santo Stefano di Quisquina, tutte località con un numero di parti annui inferiore a 500, e come l’ospedale di Licata, prive del reparto di rianimazione. E che per raggiungere i presidi ospedalieri di Agrigento, Canicattì e Gela, in situazioni ottimali di traffico automobilistico, i tempi di percorrenza sono da un’ ora e 30’ circa a due ore, il che metterebbe in serio pericolo le partorienti ed i nascituri (si omettono per il solo rispetto degli interessati i gravi casi recentemente accaduti). Nella mozione si ricorda che il presidente della commissione Sanità all’Ars in data 13/07/13, preso atto delle giuste motivazioni addotte dalla delegazione guidata dal Sindaco Balsamo, assicurava che avrebbe chiesto al Presidente della Regione di lasciare aperto il punto nascite dell’ospedale di Licata con la seguente motivazione: “Vanno tenuti in considerazione nuovi criteri – secondo i quali i Punti Nascita degli ospedali siciliani vanno salvaguardati. E tra questi quello di Licata.