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Sul fronte delle vaccinazioni la situazione di Licata resta borderline ma negli ultimi quattro-cinque giorni sono stati compiuti dei passi avanti. Il numero di inoculazioni ha fatto infatti superare la fatidica soglia del settanta percento ritenuta requisito indispensabile dall’assessorato regionale per evitare restrizioni ma lo scarto è ancora troppo esiguo con la percentuale che si attesta solo al 71 percento. Dati sciorinati ieri pomeriggio nel corso di un vertice organizzato dall’Azienda sanitaria provinciale di Agrigento in ospedale con i medici di medicina generale del territorio. Per il distretto di Agrigento presenti il dottore Amico e il dottore Marchica, per il distretto di Licata il dottore Curella e i responsabili Ucad Antona e AFT Gigi Burgio. La parte politica è stata rappresentata dal vicesindaco Antonio Montana. L’obiettivo è quello di arrivare rapidamente al settantacinque per cento dei vaccinati quantomeno con la prima dose. Il ruolo dei medici di medicina di base in questa fase sarà quello di provare a reclutare i pazienti che non hanno ancora ricevuto nemmeno una dose e, a tal fine, sono stati forniti alcuni elenchi con i nominativi in questione. Il distretto ha inoltre indirizzato una nota al Comune per un controllo incrociato tra i residenti sul territorio rispetto ai domiciliati così da poter in qualche modo abbassare il quorum. Dal vertice di ieri è emerso che la maggiore fetta di popolazione da coprire resta quella tra i 12 e i 60 anni mentre la fetta più anziana ha superato ampiamente la soglia richiesta. L’ultimo punto affrontato è stato quello della vaccinazione antinfluenzale il cui avvio è previsto a stretto giro. Come si pensava quindi, l’incontro di ieri è servito per fotografare la situazione attuale come del resto aveva fatto il commissario straordinario Asp Zappia nei giorni scorsi. Da oggi inizierà una sorta di rastrellamento per provare a convincere i più indecisi e nel weekend verrà nuovamente impegnato il camper per le vaccinazioni.