È uscito il 10 ottobre presso tutte le librerie on line il volume del prof. Vincenzo Scudero dal titolo “Un paese siculo dove tutti si chiamano compare, ovvero, la filosofia del mafioso e malandrino”.
Due sono i personaggi: il Compare, protagonista principale, incaricato d’accompagnare l’ospite, inconsapevolmente indesiderato, a lasciare il paese, di per sé isolato nell’isola di Sicilia. Snoda la filosofia mafiosa in quella che considerano “Casa Nostra”. Il secondo, è l’autore nel ruolo di un professore, personaggio invitato, con insistenza, con l’incarico d’avviare un’intensa attività di apertura culturale, di impulso, di stimolo del territorio, ignaro però, che il Capo dei Capi di quel paese di “Compari tutti”, lo aveva ritenuto non gradito ma, oramai, accettato di malanimo, per contorti, biechi motivi che si snoderanno lungo il racconto.
Un paese, all’apparenza, moderno ma, sostanzialmente, rimasto mafioso e pure malandrino.
Il dialogo evidenzia sottili doppi sensi, abili sottintesi, minacce più o veno velate, palesi, dirette a intimare il malcapitato ospite a rinunziare all’incarico. La presenza di un forestiero avrebbe minacciato l’equilibrio del territorio in quell’ambiente di “Compari d’onore”.
Per convincerlo meglio e definitivamente, gli è stata attuata una perfida quanto serrata “terra bruciata”. Una storia di fantasia basata su fatti veri. Quale l’epilogo?







