Riceviamo e pubblichiamo un’interrogazione dei consiglieri del PD Enzo Sica, Tiziana Alesci e Gigi Burgio, in merito all’equiparazione delle abitazioni concesse in comodato d’uso gratuito ai parenti in linea retta alla prima casa.
Tenuto conto che ciò che sta a cuore al gruppo consiliare del Partito Democratico nonché a chiunque voglia agire per il bene di questa città è, fra le altre cose, la sana e corretta gestione della cosa pubblica.
Premesso che:
– Il Comune di Licata ha inopinatamente e contro il volere di parte del Consiglio Comunale approvato l’aumento delle aliquote dell’IMU per l’anno 2013 nella seduta di consiglio del 20/11/2013;
– L’art. 2 bis del D.L. n. 102/2013 ha statuito che le unità immobiliari concesse a parenti entro il primo grado in linea retta, ai fini IMU, vengono equiparate all’abitazione principale.
Ciò premesso,
sarebbe opportuno che il Sindaco e l’amministrazione comunale tutta si attivassero con urgenza al fine di applicare la suddetta nuova normativa, apportando le dovute modifiche al regolamento comunale, al fine di evitare che le unità immobiliari concesse ai propri figli vengano considerate come seconda casa.
Da sempre, infatti, esiste un problema sulla tassazione degli immobili che vengono dati in comodato gratuito ai parenti. Il fatto più evidente è che la concessione in comodato d’uso ad un figlio, che usa l’immobile come abitazione principale, viene considerata seconda casa per il soggetto passivo.
Sia Governo che Parlamento se ne sono accorti, tanto che con l’introduzione dell’articolo 2 bis della legge 124, si stabilisce che: “I Comuni possono equiparare all’abitazione principale, ai fini della suddetta imposta, le unita immobiliari e le relative pertinenze escluse quelle classificate nelle categorie catastali A1, A8, A9, concesse in comodato dal soggetto passivo dell’imposta a parenti in linea retta entro il primo grado che le utilizzano come abitazione principale”.
A tal fine, il Gruppo consiliare del Partito Democratico, chiede di sapere se il Sindaco e l’Amministrazione comunale hanno la stessa solerzia e celerità, già mostrate in passato per altre situazioni similari (vedi TARES), nell’approvare le dovute e minime modifiche regolamentari, e quindi, nel voler agire nell’interesse esclusivo dei cittadini, permettendo a chi ne ha, ovviamente, diritto, di ottenere un’agevolazione con riduzione d’imposta, onde evitare ulteriori vessazioni.
Sarebbe a dir poco ingiusto non applicare la suddetta normativa, soprattutto in una situazione economico-sociale molto critica come quella che stiamo attraversando nel nostro Comune.
Chiediamo, pertanto, al sig. Sindaco e l’amministrazione comunale di portare a conoscenza del Consiglio Comunale tutto, mediante risposta scritta a questa interrogazione nel primo question-time utile, così come previsto dal regolamento del Consiglio Comunale.