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Riceviamo e pubblichiamo una interessante lettera di un nostro concittadino, il signor Franco Gallì commerciante del centro storico, che analizza in modo senza dubbio corretto il degrado in cui la città è precipitata negli ultimi tempi.

Caro direttore,

Un’emblematica foto di come “trattiamo” i nostri beni storico-culturali, che altro non è che il simbolo di quanto sia presente nelle coscienze di noi cittadini licatesi il senso della cosa pubblica. Stiamo assistendo inermi, ma soprattutto rassegnati, all’imbarbarimento del territorio ridotto ad una discarica, maleodorante e pericolosa per la salute. Le responsabilità sono di certo abbondantemente distribuite tra le forze che ci hanno mal governato in questi decenni, aggravate da una crisi economica che parte da lontano, e dall’alto. Nessuno può dirsi esente da responsabilità, compresi noi cittadini, che abbiamo alimentato con il consenso, le condotte miopi degli pseudo-amministratori di questo territorio. Il dibattito è quasi inesistente, se non fosse per qualche voce che “grida” in un mare di silenzio. Silenzio che ha le sue motivazioni all’interno della classica regola che ci ha sempre contraddistinto culturalmente : “non sputare nel piatto dal quale hai mangiato”. Mi chiedo quando, la gente di questo paese, si renderà conto delle conseguenze disastrose che provengono dal nostro modo di “amministrare” la cosa pubblica. Amministrarla in tutti i sensi, per gestione diretta e soprattutto, per delega.

 Francesco Gallì