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Un gruppo di imprenditori licatesi, riuniti nel gruppo IO CI STO, ha scritto una lettera al Governatore Musumeci (e indirizzata anche ai parlamentari Tardino e Pullara) per richiedere una serie di misure per la ripresa delle attività.

Egregio Sig. Presidente Musumeci, (onorevoli deputati Tardino e Pullara), con la presente sottoponiamo e sottolineiamo alla sua attenzione la grave situazione legata al mondo del lavoro di tutte le categorie, nessuna esclusa, che operano nella nostra Regione.

Per tale motivo, che Ella conosce molto bene, riteniamo che sia indispensabile ritornare a lavorare seriamente ed in sicurezza, ognuno nella propria azienda. Stanchi e stufi di decreti ed ordinanze che alla data non hanno sortito alcun effetto per ritornare alla “normalitàsuggeriamo, alla sua persona, nella qualità di massima istituzione politica-amministrativa della regione, di consentire a tutti noi di ritornare veramente a lavorare serenamente, previo accertamento del nostro stato di salute, relativamente alla strisciante e subdola pandemia da coronavirus.

Per quanto sopra, riteniamo che ciò si possa attuare, con pragmatici effetti per tutta la collettività, realmente ed immediatamente, previo accertamenti sanitari (TEST SIEROLOGICI/TAMPONI /ecc…. ) per verificare eventuali contagi. Così facendo ognuno di noi saprebbe con certezza e con celerità se è stato contagiato o se lo è; solo così facendo si potrebbero evitare o comunque limitare, contatti lavorativi fra persone, anche asintomatiche, che potrebbero pregiudicare la sicurezza negli ambienti di lavoro e comunque in ogni attività commerciale, artigianale, turistica ecc…

Presidente, non possiamo più temporeggiare o aspettare che arrivino ancora estemporanei contributi legislativi di inadeguate idee da parte dello stato. Noi tutti siamo angosciati per i lutti di molti siciliani e per il periodo che abbiamo affrontato, ma, al contempo, ci vorremmo definire fiduciosi per il futuro prossimo, per la ripartenza. Lei conosce bene la situazione del Sud, la quale da diversi anni versa in una profonda crisi, economica e sociale; da domani non dovrà essere sarà ancora peggio. Lei sa benissimo che in Sicilia, la nostra sopravvivenza è fondata sulle Partite Iva e, nello specifico e soprattutto, a micro imprese legate al Turismo, all’Agricoltura, all’Artigianato, al Commercio, alla Pesca ed all’Edilizia pubblica e privata. Presidente, secondo Lei è possibile LAVORARE con le attuali condizioni imposte dal governo centrale?

Cosa vogliamo noi ? Che Lei in primis e la classe politica regionale tutta si attivasse immediatamente per:

 1) ACCERTAMENTI SANITARI OBBLIGATORI PER TUTTI A CARICO DELLA REGIONE SICILIANA

2) IMMEDIATA APERTURA DI TUTTE LE ATTIVITA’ CON OPERATORI TESTATI PERIODICAMENTE

3) SGRAVI FISCALI PER TUTTO IL 2020 E 2021 E MENO BUROCRAZIA

4) CONTRIBUTI PER LE ATTIVITA’ A CUI E’ STATA IMPOSTA LA CHIUSURA.