di Gaetano Cellura – Nessuna invidia per gli analisti di oggi e per gli storici di domani cui spetta, spetterà il compito di interpretare e raccontare il manicomio criminale che è diventato questo nostro mondo, sempre meno nostro. Dai suoi nuovi padroni nessuna pietà per Gaza. La Persia o Iran messa a tacere (ma sarà vero?) in soli dodici giorni. Il diritto internazionale calpestato. L’Onu e ogni altra organizzazione multilaterale privata di ogni decisione e intervento. La stessa Nato in procinto di essere sciolta. Il mondo riportato a una dimensione tribale in cui domina la sola legge della forza. Mi scuso per la semplificazione, ma è questa la brutale realtà che ci circonda. La realtà della follia senza metodo. Il mondo di Trump e di Netanyahu. Che bombardano l’Iran e fanno il “lavoro sporco per noi”, come ha detto un illuminato capo di stato europeo.

Ma per noi chi? Se lavoro sporco è, e non c’è dubbio che lo sia, lo fanno solo per loro. Trump per il proprio ego, che un codazzo di servi e conservi si prodiga di compiacere; Netanyahu, dalla storia condannato con largo e giustificato anticipo, per la propria sopravvivenza politica. Insieme hanno fatto il deserto intorno a loro, hanno violato tutti i principi, hanno elevato la barbarie a civiltà e chiamano pace tutto questo.

Noi europei, noi italiani possiamo solo dire in questo momento buio del mondo, in questa notte senza alba dell’Occidente e della Patria, possiamo solo dire: “Povera Palestina, povera Gaza”. Vittime sacrificali e sacrificate. Non resterà che il deserto di queste terre – di sangue, lacrime, fame e umiliazione. Del nostro rimorso, che durerà qualche decennio a voler essere di larga mano, il popolo di Gaza soprattutto non saprà che farsene.