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Turismo, un intervento dell’ex Sindaco Angelo Biondi.

La stagione estiva (almeno quella astronomica) volge al termine. Per Licata è stata un’estate sicuramente bella dal punto di vista climatico, deludente e quasi fallimentare sul piano economico turistico. Nemmeno nelle due precedenti stagioni di grave pandemia si era, infatti, registrato un flusso così basso di turisti e villeggianti. Una vera e propria mazzata per i nostri operatori della filiera che hanno profuso energie e cospicui investimenti credendo nelle potenzialità turistiche della città. Strutture ricettive a mezzo servizio, alcune non hanno nemmeno aperto per carenza di prenotazioni. Qualche operatore racconta di ospiti che dopo appena un giorno di permanenza, hanno lasciato la camera interrompendo il resto del soggiorno per scappare via da una Licata, invasa dai rifiuti, abbandonata alla totale anarchia e quasi priva di eventi degni di nota. Lidi balneari che, tolte le domeniche, sono rimasti semi deserti per il resto della settimana. Ristoranti, bar, pizzerie e pubblici esercizi in genere, con volumi d’affari molto al di sotto degli anni precedenti. Una sorta di “Annus horribilis” per le aspettative di sviluppo del nostro comparto turistico; in pratica, si è tornati all’anno zero. Tutti gli sforzi precedentemente fatti – grazie a qualche amministratore lungimirante e a non pochi operatori avveduti e coraggiosi- per far conoscere e rendere Licata una “destinazione” appetibile nel super competitivo mercato del turismo, sono stati praticamente cancellati. Da anni non si partecipa più alle borse e alle fiere del turismo, non si stampano più dépliant e brochure che mettono in risalto le cose belle che la città può offrire, non si allestiscono più cartelloni estivi con eventi artistici, culturali, enogastronomici capaci di attrarre l’interesse di potenziali visitatori. Ogni barlume di speranza legato al possibile sviluppo di uno dei maggiori punti di forza del nostro territorio si sta via via spegnendo. Sta venendo meno l’entusiasmo di chi, nella nostra città, nel turismo ha creduto e di quanti vorrebbero continuare a crederci ed investire. Un entusiasmo, troppo spesso, mortificato da una politica locale miope e poco propensa ad ascoltare la voce, i suggerimenti e le proposte degli operatori del settore. Una politica che ha deliberatamente buttato nel cestino della carta straccia il lavoro di decine e decine di imprenditori della filiera, svolto insieme ad associazioni, professionisti e liberi cittadini, riunitisi nei cosiddetti Stati Generali del Turismo. Proposte serie e fattibili, ricette semplici e collaudate, venute fuori da appositi e partecipati tavoli tematici, a cui, chi attualmente ci amministra, non ha voluto dare seguito alcuno. Senza il sostegno fattivo e convinto di chi rappresenta politicamente la città non è possibile intraprendere la via del turismo ed ogni ulteriore sforzo imprenditoriale, in tale direzione, è destinato al fallimento. Ecco perché, all’indomani del 25 settembre, la politica licatese è chiamata, anche su questa importante tematica, a profondere un impegno tangibile e concreto. Un impegno tale da riaccendere quell’entusiasmo, in atto sopito, di tanti nostri concittadini che in questo sogno ci hanno creduto e anche se delusi, sono convinto, continuano a crederci ancora.

Angelo Biondi – ex Sindaco di Licata