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IN ITALIA OGNI ANNO 55.700 DONNE SI AMMALANO DI TUMORE ALLA MAMMELLA, E L’88% GUARISCE

L’1 E 2 DICEMBRE AD AGRIGENTO SPECIALISTI A CONFRONTO SULLE NUOVE CURE

AGRIGENTO 30 NOVEMBRE 2023. Ad Agrigento, l’1 e 2 dicembre, specialisti a confronto sul Carcinoma della Mammella, il tumore più frequentemente diagnosticato nelle donne in Italia.

Il dottor Antonino Savarino, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Oncologia dell’Ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento, è il Responsabile Scientifico del “Focus sul carcinoma alla mammella: lo stato dell’arte nel 2023.

I lavori avranno inizio alle 14 del primo dicembre all’Hotel Dioscuri di San Leone – Agrigento. Nel convegno si discuterà delle innovazioni nell’ambito della diagnosi e della terapia del cancro della mammella, dello stato dell’arte della ricerca clinica e dell’importanza dei trattamenti integrativi.

Il carcinoma della mammella e il tumore più frequentemente diagnosticato nelle donne in Italia.
In Italia l’incidenza è di 55.700 nuovi casi/anno mentre i decessi sono circa 12.500/anno.
A fronte di una incidenza in aumento non si è assistito ad una crescita della mortalità e la sopravvivenza netta a 5 anni dalla diagnosi, che equivale ad una probabile guarigione è dell’88%.
In Italia ci sono attualmente 834.200 donne viventi dopo una diagnosi di tumore della mammella.
I principali fattori di rischio sono rappresentati da: età, fattori riproduttivi, fattori ormonali, fattori dietetici e metabolici, stile di vita, pregressa radioterapia a livello toracico, precedenti displasie o neoplasie mammarie, familiarita ed ereditarietà.
Negli ultimi anni le innovazioni tecnologiche e la ricerca scientifica hanno consentito diagnosi sempre più precoci e trattamenti sempre più mirati ed efficaci capaci di cambiare la storia naturale di questa patologia neoplastica.
Il trattamento loco-regionale standard delle forme iniziali e costituito dalla chirurgia conservativa associata a radioterapia o dalla mastectomia.
Dopo la chirurgia, viene generalmente proposto un trattamento sistemico adiuvante (ormonoterapia, poli-chemioterapia, terapia a bersaglio molecolare),capace di ridurre il rischio di recidiva e di morte.
Nelle pazienti con carcinoma mammario a recettori ormonali positivi/HER2-negativo sono oggi prescrivibili in regime di rimborsabilità da parte del SSN classificatori prognostici genomici (e.s. Oncotype DxR, Mammaprint), capaci di indicarci a chi possiamo evitare un trattamento chemioterapico post chirurgico a scopo precauzionale.
In alcuni casi prima dell’intervento chirurgico è necessario eseguire un trattamento medico, detto neoadiuvante.
Questa strategia terapeutica è indicata nei tumori localmente avanzati (per rendere il tumore operabile), nelle neoplasie resecabili ma candidate a mastectomia (al fine di aumentare le possibilita dichirurgia conservativa) o nel carcinoma mammario operabile ad alto rischio di recidiva.
Nel 6-7% dei casi, il tumore alla mammella si presenta metastatico già alla diagnosi, tuttavia la maggior parte delle donne che oggi vive in Italia con carcinoma mammario metastatico (circa 37.000) ha presentato una ripresa di malattia dopo un trattamento per una forma iniziale di carcinoma mammario.
Grazie ai progressi diagnostico-terapeutici, alla disponibilità di nuovi farmaci antitumorali, alle migliori terapie di supporto e alla migliore integrazione delle terapie sistemiche con le terapie locali, la sopravvivenza globale di queste pazienti con malattia metastatica e notevolmente aumentata.
La scelta del trattamento sistemico si basa sulla valutazione dei parametri biologici e delle caratteristiche del tumore, oltre che della situazione psico-fisica della donna e dei precedenti trattamenti ricevuti nel setting neoadiuvante/adiuvante.
Il carcinoma della mammella è una malattia complessa ed estremamente eterogena.
La complessità della malattia e la sua eterogeneità richiedono una gestione di necessità multidisciplinare della donna affetta da tumore mammario e l’attivazione di percorsi dedicati che la prendano in carico totalmente dalla fase diagnostica, alla fase terapeutica e alla fase riabilitativa. Tutto ciò è possibile all’interno dei Centri di Senologia ove vengono messe al servizio della donna competenze specifiche, tecnologie avanzate e terapie innovative in una logica di sistema altamente specialistico in grado di valorizzare ed utilizzare le risorse esistenti.