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La Commissione per la Toponomastica ha avanzato alcune proposte nel corso dell’ultima riunione. Dopo aver intitolato la villetta di via Generale La Marmora alla scrittrice Oriana Fallaci, l’organismo, su invito dello storico Calogero Carità, ha proposto l’apposizione di due targhe per ricordare due fatti tragici che hanno segnato la storia licatese: l’incendio al teatro Re del 1930 e la piena del Fiume Salso del 1915. Le lapidi andranno collocate, una al Teatro Re (nel foyer lato via Bruscia), l’altra all’inizio del ponte sul Salso subito dopo il passaggio a livello, sulla destra. La Commissione ha approvato all’unanimità i testi e i siti di collocazione ed è stata presentata richiesta di parere autorizzativo per la competenza della Soprintendenza ai Beni Culturali e alla Prefettura. Il professore Calogero Carità ha allegato dettagliate relazioni alle due proposte. Il primo episodio si riferisce al 13 aprile del 1930, domenica delle Palme, quando mentre si portava in processione l’Addolorata e proprio mentre nel Cinema-Teatro Re si proiettava un film, una scintilla, sprigionatasi dalla cabina di proiezione causò una immane sciagura. Per paura che si trattasse di un incendio che non c’è stato, la gente, presa dal panico (soprattutto quella che affollava il loggione) si diede disordinatamente alla corsa per la salvezza. Alla fine si contarono quindici morti, per lo più giovani e giovanissimi. L’altra lapide verrà invece apposta per ricordare il 22 novembre 1915 quando il fiume Salso, dopo aver rotto gli argini, spazzò con la sua piena il fragile ponte di legno, costruito nel 1876 a spese del Comune, che consentiva il suo attraversamento e collegava la strada interprovinciale Licata-Terranova, inghiottendo tra i suoi vortici ben 115 vittime che si erano raccolte a curiosare su quella struttura, da tempo fatiscente che aveva sostituito la “giarretta”, ossia quella chiatta, tirata da funi, che per secoli era servita per collegare le due rive del nostro fiume.