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Da madre, da capo scout, da donna impegnata nel sociale e nell’educazione dei giovani, confesso di sentirmi, nell’immediato, impotente di fronte a questa immane ed assurda tragedia.
In questo drammatico momento, occorre unirsi ancor di più, come una vera comunità; stringersi attorno a chi, in mancanza di lavoro già da prima dell’emergenza, o non potendo ora lavorare a conseguenza delle misure restrittive, deve fare i conti anche con gravi difficoltà economiche. Per questo vorrei lanciare, anche nella nostra Licata, l’idea, preciso già attuata in alcuni comuni, della spesa sospesa. Basterebbe attivarsi, in questo mi rivolgo alla struttura comunale, per creare una rete di negozi aderenti da rendere noti, presso i quali andare e mentre ognuno fa la propria spesa, acquistare un sacchetto di spesa da donare a famiglie in difficoltà. Il Comune con la Protezione civile e chiedendo l’ausilio della Croce Rossa, sulla base dei dati in possesso dei Servizi sociali o tramite le comunità parrocchiali, potrebbe raccogliere e successivamente distribuire la “spesa sospesa”. L’iniziativa, un piccolo ma significativo gesto, potrebbe dare aiuto concreto a chi ha bisogno, rispettando nel contempo il #restiamoacasa che ognuno di noi per il proprio e l’altrui bene deve rispettare.
Tiziana Alesci