Ad oggi la questione dell’inclusione dei Titoli di Stato e buoni postali nell’ISEE è ancora aperta. Nonostante la Legge di Bilancio dello scorso anno ne avesse decretato l’esclusione, ad oggi non c’è ancora nulla di concreto.

Questi strumenti di investimento continuano ancora oggi a essere inclusi nel calcolo dell’ISEE, nonostante le precedenti promesse che dovrebbero agevolare i risparmiatori. Si tratta di un argomento di vivo interesse per i risparmiatori, poiché l’esclusione avrebbe avuto un impatto significativo sulle dichiarazioni ISEE, facilitando l’accesso ad agevolazioni e sussidi.

I titoli di Stato sono una forma di investimento apprezzata dagli italiani per la loro relativa sicurezza. Questi strumenti hanno la garanzia dello Stato e permettono di ottenere dei rendimenti fissi o variabili in base al tipo prescelto.

Questo li configura come uno strumento preferito da chi non vuole esporsi a eccessivi rischi. Per approfondire l’argomento, si consiglia la lettura della specifica guida di Affari Miei che spiega tutto ciò che si deve sapere sui Titoli di Stato e sugli investimenti.

La guida specifica anche quelle che sono le varie tipologie di Titoli di Stato, tra BOT, BTP, CTZ, CCT, BTP€i. Grazie a questo approfondimento è possibile valutare anche quale tipologia scegliere, più in linea con le esigenze dei vari investitori.

C’è da ricordare che i Titoli di Stato aumentano il valore patrimoniale che viene preso in considerazione ai fini del calcolo ISEE. Per questo motivo, l’inclusione influenza la scelta degli investitori che vogliono massimizzare i benefici fiscali.

Proprio per questo motivo, gli investitori attendono con ansia che questa esclusione avvenga come promesso. Una decisione in tal senso potrebbe spingere i piccoli risparmiatori a puntare su Titoli di Stato e buoni fruttiferi per diversificare il loro portafoglio. Ad oggi, però, non vi sono quelle novità attese da chi si trova a dover rifare l’ISEE per approfittare di benefici quali, ad esempio, l’assegno di inclusione.

Si dovrà ancora attendere che l’esclusione dei titoli di Stato e dei buoni fruttiferi postali fino a un valore di 50mila euro dall’Indicatore della situazione economica equivalente, prevista dalla legge di Bilancio per il 2024, venga resa possibile. Al momento manca il il decreto necessario per modificare il regolamento del 2013, che elenca le componenti del patrimonio immobiliare e mobiliare di cui tener conto per il calcolo.