Tentata combine. Con questa ipotesi di accusa, sono arrivati i deferimenti della Procura Federale per i dirigenti Enrico Massimino e Danilo Scimonelli e, per responsabilità oggettiva, per il Licata calcio. I fatti contestati si riferiscono alla stagione calcistica 2017-2018 (che il Licata finì secondo alle spalle del Marsala) e alla stagione passata. Le partite finite nel mirino della Giustizia Sportiva, e il cui esito sarebbe stato orientato fuori dal campo secondo quanto sostiene l’accusa, sono Licata-Alcamo di Eccellenza e Licata-Corigliano di Serie D.
I rilievi penali della vicenda sono stati scongiurati: per Scimonelli non è stato mosso alcun rilievo, mentre la posizione di Massimino è stata stralciata. Le sanzioni che rischiano i deferiti vanno dai 4 anni di squalifica ai 50mila euro di multa. Per il Licata il rischio è di una penalizzazione nel campionato in corso ma può arrivare fino alla retrocessione all’ultimo posto della graduatoria.
Il Licata non ha rilasciato alcuna dichiarazione visto che c’è in corso un procedimento giudiziario ma in casa gialloblu c’è comprensibile imbarazzo per la vicenda. Licata calcio completamente estraneo ai fatti per quanto concerne invece il filone connesso al calcio-scommesse.
