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Teatro, mercato, elipista, Biondi: “Fallimento politico dell’amministrazione Galanti”

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Nuovo intervento dell’ex Sindaco Angelo Biondi.

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la sola constatazione dello stato dell’arte di tre semplici questioni per certificare il totale fallimento politico dell’amministrazione Galanti. Ci riferiamo: al nuovo Mercato Ortofrutticolo, da tempo completato e ancora assurdamente chiuso; al teatro Re, dove dare avvio ai lavori già appaltati da quasi un anno, sembra diventata un’impresa impossibile (informo i nostri solerti amministratori che i lavori degli altri teatri siciliani finanziati con lo stesso bando sono stati già tutti abbondantemente completati); ed infine, alla chiusura, all’incuria e al degrado in cui è stata lasciata la pista per l’elisoccorso, infrastruttura simbolo e garanzia del valore della vita umana. E dire che doveva e poteva, forse, essere la consiliatura della grande rinascita della città, mai, infatti, Licata ha avuto una cosi forte e contemporanea rappresentanza politica a Palermo, Roma e Bruxelles. Un’opportunità di non poco conto che Galanti & co. non hanno saputo e voluto cogliere o stimolare nella dovuta maniera. Condannando la città ad un continuo ed inesorabile degrado urbano, sociale e politico. Con un’azione amministrativa, in atto, completamente paralizzata, senza più l’assistenza di un segretario generale (dimessosi in fretta e furia) e che vede la quasi totalità di funzionari e dipendenti comunali in aspro conflitto con sindaco e Giunta, dopo aver subito la pubblica accusa di essere i veri responsabili dello sfascio in cui si trovano uffici e servizi. Un fallimento politico totale e completo, se si tiene conto che a sostenere il nulla operativo, di sindaco e Giunta, è rimasto solo un gruppetto di 9/10 irriducibili consiglieri di maggioranza, nel quasi assoluto silenzio dei 14/15 consiglieri di opposizione che spesso e volentieri non si presentano nemmeno in aula. L’altro giorno, constatata l’ennesima opportunità di finanziamento persa, mi appellavo ad un sussulto di orgoglio e dignità di chi, appurata la propria inoperosità e inconcludenza, avrebbe fatto meglio a chiedere scusa alla città e togliere il disturbo. Non che ci credessi: i soggetti in questione hanno dato prova di non avvertire, in merito, nessun disaggio o turbamento, d’altronde il danno è ormai fatto, o vanno via adesso o fra 10 mesi, cambia ben poco. Quello che, invece, non deve cambiare è l’atteggiamento vigile e critico di noi cittadini, non bisogna vivere questi mesi nel silenzio e nella rassegnazione, disfunzioni e negligenze devono essere segnalate sempre e comunque, è un dovere e un diritto di ogni buon cittadino.

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