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“Il Governo PD-5Stelle dimostra ancora una volta di ignorare le ragioni e le esigenze della pesca siciliana. Da oggi, infatti, parte il fermo pesca, e i nostri pescatori saranno costretti nuovamente a sospendere le proprie attività, dopo il blocco forzato dovuto all’emergenza sanitaria ed economica legata al Covid-19.
Eppure da tempo noi della Lega avevamo segnalato sia a mezzo stampa che con apposita interrogazione parlamentare, la possibilità per l’Italia, confermata dalla Commissione europea, di godere di una certa flessibilità in materia di fermi Covid, che avrebbero potuto essere calibrati sulle istanze delle singole marinerie, evitando un fermo che oggi, alla luce della grave crisi del settore, ha il sapore di una vera beffa. Considerata, infatti, la ripresa comprovata di molti stock ittici, il Governo avrebbe dovuto prendersi la responsabilità di modificare i periodi di fermo pesca, per permettere un rapido rilancio del settore, cosi come avevamo chiesto.

Le condivisibili finalità di sostenibilità ambientale, sottese alla decisione, infatti, non giustificano oggi questo fermo, considerati sia il momento emergenziale, che le sospensioni precedenti e la relativa ricostituzione degli stock ittici. Buon senso e flessibilità, oltre che capacità, sono le parole chiave che questo governo sembra ignorare. E a pagarne le spese è la pesca siciliana, che subirà gravi danni, che andranno ad aggiungersi all’attuale difficile situazione”.

Così in una nota Annalisa Tardino, europarlamentare della Lega e componente della Commissione Pesca del Parlamento europeo.