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Storica sentenza del Tribunale di Agrigento  che sicuramente farà discutere. I giudici agrigentini hanno DISPOSTO l’annullamento di tutte le cartelle esattoriali che risultavano notificate ad un contribuente il cui debito ammontava a oltre euro 280.000.

Il caso prendeva  origine da una richiesta notificata da un contribuente  all’agente della riscossione e agli uffici finanziari che era rimasta negli anni lettera morta., cioè quel cittadino che chiedeva dati e notizie del suo debito verso l’erario era stato “snobbato” dagli uffici interessati e lasciato nella piu’ completa agonia e lasciato a riflettere dei suoi problemi.

Il caparbio e combattivo  cittadino pero’ non perdendosi d’animo si rivolgeva a due avvocati commercialisti, Gaetano e Alfonso Cardella, che esaminando il caso iniziavano un articolato procedimento avanti al Tribunale di Agrigento sollevando eccezioni procedurali e di merito invocando le nuove disposizioni emanate di recente a tutela del contribuente.

La nuova legge infatti prevede l’obbligo per l’amministrazione finanziaria e per l’agente della riscossione cioè l’Esattoria di riscontrare le richieste proposte dal cittadino che   richiede dati e notizie in relazione alle  cartelle che risultavano  notificate negli anni al predetto contribuente.

Il mancato riscontro a tale  richiesta formulata dal cittadino,agli uffici finanziari,  ha visto il Tribunale di Agrigento prendere una storica decisione (in accoglimento delle tesi difensive sollevate dai due legali) e cioè disponendo l’ANNULLAMENTO DI TUTTE LE CARTELLE ESATTORIALI che risultavano notificate negli al contribuente loro assistito. Il debito Tributario del combattivo cittadino di cui alle cartelle annullate  ammontava a oltre Euro 280.000.

Il tribunale di Agrigento in sostanza ha censurato il comportamento poco trasparente dell’agente della riscossione, condannando inoltre lo stesso agente della riscossione al pagamento delle spese legali a favore degli avvocati Cardella per euro 3000. La sentenza dunque ha il merito di porre riflessione sulla applicazione dell’art. 615 del cpc e dell’art. 1 della legge del 2012 che ha rivoluzionato i rapporti tra cittadino a amministrazione finanziaria.