Stazione ferroviaria di Licata. Bivacchi e un dormitorio a cielo aperto. Ore 6,30 del mattino, uno dei nostri lettori ci documenta una situazione di disagio sociale. Giacigli di fortuna, gente che dorme a terra. Sono perlopiù immigrati, possibilmente clandestini, popolo fantasma che vive di espedienti e che si aggira tra i binari e l’intera vastissima area della stazione ferroviaria. Tra capannoni in disuso e angoli bui.
La Polizia è intervenuta varie volte per sgomberare questi bivacchi. Ma dura poco. A distanza di poche ore tornano, perchè non hanno un altro posto dove andare. C’è chi ci prova anche in ospedale, a farsi ricoverare per avere una notte o due con un letto dove dormire e un tetto sulla testa.
“Dormono vicino ai binari – ci racconta ancora il nostro lettore che stamattina ha preso il treno per andare a lavorare – sono tanti. Lo vediamo da un po’. Giacigli a terra all’aperto ne abbiamo contati tre ma temiamo che tra i capannoni della ferrovia ce ne siano molti altri”.
E’ una umanità fantasma, gente che di giorno vaga senza meta e senza fissa dimora. E di notte dorme a terra, al freddo. Vicino ai binari di una stazione ferroviaria. Sud del Mondo.