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Per la Lega Pro l’investimento è notevole: sintetico, spogliatoi, eliminazione di 3 gradoni di gradinata e tribuna, illuminazione, uscite di emergenza sono solo alcune delle priorità per parametrare il Liotta a quanto richiesto dalla Federazione. Abbiamo sentito anche tifosi e addetti ai lavori che hanno detto la loro al nostro giornale. “Penso che la strada da seguire sia quella di dare massima disponibilità da parte dell’amministrazione comunale al progetto del gruppo di Massimino che dopo anni bui sta riportando il Licata nel calcio che conta – commenta Ezio Savone – conosciamo bene la disastrosa situazione finanziaria del comune, dare in concessione per più anni il Dino Liotta è la soluzione più pratica, semplice e logica sia per l’amministrazione che per il gruppo Massimino, affinché quest’ultimo possa eseguire i lavori necessari per adeguare lo stadio”. “La situazione non è semplice ma nemmeno irrealizzabile, credo che il gruppo Massimino se avesse le certezze di uno stadio (Liotta o Saporito) a norma per il professionismo nel giro di un paio di anni, potrebbe continuare ad investire in questa realtà con un nuovo progetto pluriennale – dice Andrea Cammilleri – ma tutti devono remare verso la stessa direzione che è anche quella per il bene della città. Il calcio è un volano per le l’economia”. “Il futuro del calcio a Licata passa dalla concessione in gestione alla società di uno dei due impianti sportivi per una durata almeno ventennale – conclude Giuseppe Patti – solo così la società potrà programmare investimenti a lungo termine e l’amministrazione comunale sgravarsi dei costi di manutenzione di impianti sportivi che attualmente versano in condizioni strutturali precarie che sono sotto gli occhi di tutti”.