Ed è stato così anche a Licata che i volontari del WWF Sicilia Area Mediterranea hanno riempito di gioia, speranza e bellezza ritrovata un lembo di costa sfregiato dalle attività umane.
Una ragazza licatese, Roberta Cuttaia, lancia un grido di dolore sui social per lo stato di devastazione in cui si trova la spiaggia di località La Rocca a Licata e il WWF subito risponde e rilancia. La affianca nell’appello alle migliori energie che una comunità possiede. E così tanti cittadini, liberamente, si sono presentati domenica mattina per un’operazione di sensibilizzazione riguardante le plastiche in mare.
Oltre ai volontari del WWF, si sono presentati gli scout dell’Agesci, i volontari della Protezione Civile e i rappresentanti della Guardia Costiera, per essere raggiunti, più tardi, dal sindaco Pino Galanti, che ha garantito il ritiro dei sacchi di rifiuti raccolti sulla costa.
Rifiuti che si erano spiaggiati a causa delle eccezionali piogge dello scorso novembre, causando l’ingrossamento di fiumi e torrenti, portando in mare una quantità enorme di plastiche e altri materiali provenienti dal forsennato spreco che l’attuale sistema di vita prevede con l’usa e getta intensivo.
A fine raccolta è stata eseguita la catalogazione dei rifiuti raccolti su alcuni campioni di costa, compilando le schede predisposte dall’ISPRA per il Ministero dell’Ambiente, che saranno inviate alle ricercatrici Teresa Romeo e Michela D’Alessandro, per la Stazione Zoologica “Anton Dohrn” di Napoli.
Giuseppe Mazzotta, presidente del WWF Sicilia Area Mediterranea, ha personalmente coordinato le operazioni di concerto con il responsabile di Licata, Gino Galia, la cui soddisfazione era palpabile per l’entusiasmo con cui gli attivisti locali, WWF e non, hanno risposto all’appello rivolto attraverso un tam tam di stampa e social.
È l’ennesima iniziativa del WWF lungo tutta la fascia costiera mediterranea, impegnato con i volontari in un’azione corale, che li vede protagonisti di volta in volta nelle province di Trapani, Agrigento e Ragusa.