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S.O.S. LICATA: UN’IDEA PROGETTUALE PER RISOLVERE TRE GROSSI PROBLEMI

Dall’Agorà di “Idee a Confronto”, il ciclo di incontri promossi dal Centro Studi Gaetano De Pasquali, è arrivato un altro interessante spunto per i prossimi amministratori della città. Un’idea progettuale che potrebbe dare soluzione, in modo concreto e duraturo, a tre gravi emergenze di cui oggi soffre Licata: l’abbandono e il degrado, con pericolo di crollo, di centinaia di edifici del Centro Storico; la rinnovata crisi del comparto edilizio, unico settore in grado di generare una rapida ripresa occupazionale e ridare nuova linfa all’economia della città; il continuo calo demografico che sta spopolando il nostro comune. Si è, infatti, discusso di un progetto che ha come fondamentale PUNTO DI FORZA il recupero e la riqualificazione ai fini residenziali e turistico ricettivi, di quell’enorme numero di case abbandonate del nostro Centro Storico, in atto stimate in oltre il 25% dell’intero patrimonio abitativo. Progetto che può contare su una serie di condizioni oggettive che ne accrescono i suoi punti di forza: il clima mite tutto l’anno, il costo della vita notevolmente più basso rispetto a tanti paesi del nord Italia (45%) e dell’UE (60/70%), la buona cucina, una ricca varietà di prodotti enogastronomici a km 0, oltre alle indubbie peculiarità storiche, monumentali, paesaggistiche, culturali e folcloristiche di sicuro fascino e grande attrattiva. Condizioni talmente stimolanti dà spingerci a pensare che un considerevole numero di cittadini italiani ed europei potrebbero scegliere la nostra città come luogo di residenza permanente o per trascorrervi lunghi periodi di soggiorno. La fiducia sulla riuscita di un siffatto progetto è supportata, sia da un’attenta analisi di modelli simili già attuati, sia dall’approfondito studio di fattibilità finanziaria e normativa dell’intera operazione. Lo strumento attraverso cui operare per l’attuazione del progetto è fornito dalla norma che disciplina il Partenariato Pubblico Privato (PPP). Con tale strumento, infatti, è possibile attivare varie forme di cooperazione tra il settore pubblico e quello privato. Nel nostro caso verrebbe attivato per consentire all’amministrazione comunale, la realizzazione di un vasto progetto che ha tutti i presupposti per essere dichiarato di pubblica utilità; e che grazie alla partecipazione di partner privati, permetterebbe di reperire le necessarie risorse finanziarie, di superare eventuali difficoltà di progettazione e realizzazione delle opere, nonché di curare le successive fasi di commercializzazione e gestione del patrimonio immobiliare riportato a nuova vita. Per rendere attuabile siffatta operazione andrebbe costituita una società mista pubblico-privata. Al nostro comune in qualità di socio pubblico toccherebbe il compito di stabilire le linee guida e le condizioni necessarie per la realizzazione del progetto, pianificare il modello e la tipologia degli interventi, farsi carico di gestire tutte le procedure autorizzative ed ogni altro aspetto di natura burocratica/amministrativa. Ai partner privati, oltre a fornire le necessarie risorse economiche, spetterebbe il compito, attraverso le proprie capacità manageriali, tecniche e professionali, di gestire tutte le fasi di realizzazione delle opere, di curare il successivo aspetto commerciale e di garantire l’erogazione dei servizi collettivi. La intrinseca capacità di questa tipologia di progetto di generare reddito, permetterebbe, in fine, di remunerare i potenziali partener (che potrebbero benissimo essere ricercati in ambito locale coinvolgendo gli stessi proprietari degli immobili da recuperare, le imprese licatesi del settore edile, le Banche, le Società d’investimento, le Agenzie immobiliari del territorio). Si potrebbe cominciare pianificando un primo progetto pilota, individuando un lotto di edifici da riqualificare; tutti ricadenti all’interno di una stessa area d’intervento, in modo da consentire un’azione di recupero organica e funzionale della zona prescelta. Diventando nello stesso tempo, anche, un’azione di rigenerazione urbana, attraverso la sistemazione e/o la creazione di nuovi spazi (slarghi e piazzette) ad uso comune. Il sicuro successo del progetto pilota (vista l’enorme platea dei possibili fruitori) farebbe da forte stimolo e sicuro incentivo per continuare nell’operazione di recupero e riqualificazioni, per lotti funzionali, dell’intero patrimonio edilizio inutilizzato presente nella nostra città. Migliaia di vani dei nostri quartieri storici lasciati all’incuria e al degrado, diventati, in atto, un grave pericolo per l’igiene pubblica e l’incolumità dei cittadini, verrebbero riportati a nuova vita e nuovo decoro, creando ricchezza ed nuove opportunità di lavoro. Va da sé che per aspirare a raggiungere un simile risultato bisogna adottare politiche coraggiose e lungimiranti. Spetterà agli amministratori che verranno (se vorranno) il compito di operare per rendere fattibile un progetto di tale portata; che se attuato potrebbe rappresentare il vero punto di svolta per il positivo futuro di Licata.