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Armando SorceIncarna il meglio della sinistra. Nient’affatto organico al Pd, anzi spesso critico sulla gestione del partito a Licata. Critico (e distante) al punto da candidarsi al consiglio comunale con un’altra lista. Una lista civica concorrente che non sosteneva il candidato sindaco del Partito democratico. Quello di Armando Sorce è un gradito ritorno nella politica che conta. È un uomo da anni impegnato nel sindacato: prima nella Cgil (è stato segretario della Camera del Lavoro di Licata); poi nella CIA, la Confederazione italiana degli agricoltori, con un ruolo dirigente. È stato assessore della giunta democratica e progressista di Ernesto Licata, il primo sindaco della città eletto direttamente dal popolo. È cresciuto in quella grande scuola di politica rappresentata dal Pci sino alla caduta del Muro di Berlino. All’università è stato allievo dello storico Francesco Renda. Appassionato di musica, è coautore del celebre inno del Licata calcio. L’elezione di Armando nobilita il consiglio comunale dove porta tutta la sua esperienza politica e sindacale  e soprattutto la sua concezione morale e civile dell’impegno pubblico in un momento di profonda decadenza delle istituzioni e di crisi della rappresentanza. Non sappiamo se tornerà alla sua area politica di riferimento. O se resterà sui banchi della lista in cui è stato eletto. Quel che è certo è che non farà mancare il proprio contributo a una opposizione costruttiva, ma anche dura se sarà necessario. Se poi il nuovo consiglio comunale volesse farne il proprio presidente, vi garantiamo che sarebbe una scelta azzeccata.

Gaetano Cellura