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Crocetta-ArsCrocetta e il premier Renzi di nuovo ai ferri corti. La Sicilia è ancora senza un bilancio e in pieno esercizio provvisorio. Nuovi tagli si prevedono nel settore dei forestali, tra i precari dei Comuni e per i servizi alle fasce deboli degl’enti locali. Vai a fare il sindaco in queste condizioni. Sapendo che poco o nulla ti arriverà da una regione in rosso che Renzi non fa mistero di voler commissariare. Sapendo che dovrai spremere i tuoi concittadini ancora di più di quanto già non lo siano stati e che dovrai negare servizi vitali ai soggetti più poveri e bisognosi.

La Sicilia è ridotta male. E l’Ars reclama un bilancio che non arriva in aula. La situazione pure si complica per il passaggio di Delrio al ministero delle infrastrutture. L’ex sottosegretario alla presidenza del consiglio era stato l’interlocutore del governo al tavolo romano per discutere della questione debitoria siciliana. Ora bisognerà ricominciare tutto da capo, e con Renzi che non intende venire incontro alle richieste di aiuto del governatore Crocetta.

La Sicilia è ridotta male. Per colpe storiche. Prima o dopo i nodi del dispendio di risorse finanziarie dovevano venire al pettine e il giorno è arrivato. Ora il governo può coprire le spese solo per i primi otto mesi dell’anno. E poi? Poi si vedrà. Ma il rischio del default e del commissariamento dell’Isola si fa sempre più concreto. Per sanare i conti in rosso del bilancio regionale occorre una cifra che oscilla tra i 700 milioni e i tre miliardi. I primi permetterebbero alle casse di respirare. I secondi, da come vanno le cose, sono solo un sogno.

Di sicuro ci sono altri sacrifici e altri tagli dolorosi: per i lavoratori e per i ceti più sofferenti della popolazione siciliana.

Vai a fare il sindaco in queste condizioni. Sapendo di dover quotidianamente affrontare problemi  la cui soluzione non dipende da te. Ma vai a spiegarlo a chi, il giorno dopo la tua elezione, busserà alla tua porta.

(g.c.)