Il social più amato continua a essere Whatsapp, davanti a Instagram, YouTube e TikTok. Solo il 30% afferma di usare Facebook, sempre più “da boomer”, mentre crescono le quote di Tellonym e Snapchat. È questa la fotografia dell’utilizzo dei social in Sicilia, frutto di una ricerca condotta dal Corecom, che aveva come obiettivo quello di approfondire temi e insidie della navigazione per i giovani.
“I risultati dell’indagine offrono numerosi spunti di riflessione – ha spiegato Maria Astone, presidente del Comitato regionale di controllo. Appaiono significativi alcuni dati: la convinzione sulla insufficienza della preparazione digitale dei docenti e dei genitori, la necessità di favorire l’acquisizione di conoscenze relative ai diritti dei minori in Internet”.
Tra i pericoli messi in evidenza dall’indagine c’è il cyberbullismo, l’hate speech, la circolazione e la diffusione di informazioni false e fake news, la diffusione di immagini private e, sempre in quota maggiore, l’accesso al gioco d’azzardo. La cui diffusione è sempre più legata anche all’utilizzo dei social. Lo mette in evidenza questo articolo di Giochidislots, che mette sotto lente d’ingrandimento sia la promozione di contenuti sia la creazione di comunità attorno al gambling.
L’esempio più lampante è quello della piattaforma di streaming Twitch, che ha dovuto affrontare polemiche e critiche per la diffusione di contenuti legati al gioco, spingendo a restrizioni più severe per tutelare gli utenti. I recenti scandali, come quello del creatore di contenuti Silker, hanno evidenziato come il gioco d’azzardo online possa portare a comportamenti problematici, il che ha obbligato Twitch a introdurre filtri per classificare e nascondere contenuti per adulti, inclusi quelli sul gioco d’azzardo. Stessi problemi di Facebook e X, che una volta si chiamava Twitter, sanzionati per violazioni legate alla pubblicità del gioco d’azzardo.
È per questo che la Regione Sicilia ha deciso di intervenire in maniera incisiva. Lo dimostra l’iniziativa di Vincenzo Figuccia, deputato della Lega all’Assemblea regionale siciliana, che ha presentato un Disegno di Legge per vitare i social agli under 16: “Non mi sento di esprimere un divieto assoluto ma di regolamentarne e limitarne l’uso sotto la stretta sorveglianza dei genitori”.
L’idea è quella di vitare l’apertura di profili social ai minori di 16 anni e di limitare l’uso agli under 14 anche se il principio, spiega Figuccia, “non è vietare, ma vincolare l’uso del cellulare e l’accesso ai social a percorsi di formazione, garantendo un utilizzo consapevole e responsabile”.