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nicolò-curella-morto-600x300Licata perde uno dei suoi cittadini più importanti e stimati, soprattutto nel mondo economico e finanziario siciliano. Non era ancora nato nel 1920 quando suo padre, Angelo Curella, fondò a Licata la Banca Sant’Angelo. La banca di cui lui poi sarà a lungo direttore generale e presidente.

Il dottor Nicolò Curella è morto oggi, la camera ardente sarà allestita nella sede di Palazzo Frangipane in corso Vittorio Emanuele, e i suoi funerali si terranno domani. Sua madre, la signora Ines Giganti Curella, è stata una delle prime donne a ricoprire a Licata cariche politiche di un certo livello.

Non sempre, si può dire, lo sviluppo economico della città è andato avanti con lo stesso ritmo della Banca cittadina. Che già dalla fine degli anni sessanta si era sviluppata vertiginosamente nel panorama bancario e finanziario regionale sino a raggiungere livelli di primissimo piano. Spesso sembrava strano che alla lentezza della città, al suo sviluppo frenato e in certi momenti inesistente, alla sua incapacità di uscire da un localismo conculcato, facesse invece da contraltare l’affermazione rapida del suo Istituto di credito. Merito di quanti vi lavoravano e di chi ha saputo dirigerla con l’esperienza e quelle conoscenze giuste che il lavoro in un settore delicato e aperto alla concorrenza, come quello bancario, sempre richiede.

Se Angelo Curella l’ha fondata, il figlio Nicolò è stato decisivo per la sua crescita, l’affermazione e il suo consolidamento. Oggi il dottor Nicolò Curella, che a metà degli anni ottanta ha fortemente voluto una Fondazione di studi economici che porta il nome della famiglia e che è diretta dal professor Busetta, lascia il timone della Banca alla figlia Ines che già ricopre la carica di direttore generale. Nei prossimi giorni il nostro giornale pubblicherà un articolo ricordo del professor Calogero Carità.