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Perdita dell’autonomia scolastica del Re Capriata, un intervento dell’ex Sindaco Angelo Biondi.

Argomento che per l’importanza della sua ricaduta sul territorio non può non essere oggetto di ulteriori momenti di attenzioni (di fatto è l’unica istituzione scolastica licatese direttamente collegata con uno dei principali comparti economici della città). Leggendo i commenti al mio precedente post, alcuni molto autorevoli vista la competenza e l’esperienza in materia degli autori, non emerge in modo chiaro, il fattore più sostanziale che, a mio avviso, ha via via fatto perdere la dovuta capacita attrattiva all’indirizzo alberghiero. Certo, non vi è dubbio che il calo demografico, la ripresa migratoria di intere famiglie di licatesi, i tagli di risorse al sistema e le regole più stringenti in materia di dimensionamento scolastico, sono dei fattori rilevanti. Ma nel nostro caso, ritengo ci sia di più. Io non sono un esperto di scuola, ma la mia esperienza nell’imprenditoria e nell’amministrazione della cosa pubblica, mi hanno insegnato che le cose funzionano e progrediscono solo quanto c’è una governance motivata e dinamica, attenta ai mutamenti del contesto in cui si opera. All’Alberghiero di Licata, senza voler puntare il dito su nessuno, non mi pare che negli ultimi tempi tutto ciò ci sia stato. Ad esempio, non ricordo più – eccetto i primi anni di insegnamento delle varie discipline alberghiere, quando i giovani del Re Capriata, nelle loro belle divise, erano protagonisti in ogni evento importante che si svolgeva nella nostra città – una loro partecipazione o presenza in simili occasioni. Una presenza che arricchiva e qualificava ogni singolo evento, sia con la qualità dell’accoglienza, sia con i magnifici buffet da loro preparati e serviti. Diciamo le cose come stanno, all’alberghiero da un bel po’ di tempo a questa parte si è praticamente tirato a campare, invece di pensare ad arricchire e valorizzare la propria offerta formativa in un campo in continua trasformazione ed innovazione. Ora urge correre ai ripari, riconquistare quella capacità d’attrazione (appeal) dimostrata nei suoi primi anni. Occorre che l’Alberghiero torni a dialogare con il territorio: a partire dalle grandi e piccole strutture ricettive, che tra l’altro continuano ad aumentare; con i ristoranti e le tante attività enogastronomiche di buon livello di Licata e dell’hinterland. Abbiamo la fortuna di avere nella nostra città il maestro Pino Cuttaia (chef 2 stelle Michelin), e professionisti di ragguardevole esperienza nella direzione e conduzione di complessi alberghieri, come Mario Rizzo; figure che bisognerebbe senz’altro coinvolgere per dare peso e vigore ad un’offerta formativa in grado di richiamare giovani da tutto il vasto circondario. Occorre che i rappresentanti politici del territorio avviino un serrato confronto con la nuova governance dell’Alberghiero e con gli operatori della filiera turistica locale, per trovare insieme iniziative e soluzioni per rendere di nuovo appetibile e competitivo l’Alberghiero di Licata, in modo che possa al più presto riprendersi la propria autonomia scolastica e poter tornare ad essere un’importante agenzia formativa utile allo sviluppo turistico non solo di Licata, ma dell’intero comprensorio. Per parte mia l’impegno a continuare ad essere da stimolo nel tenere viva l’attenzionare su questo importante tema.

Angelo Biondi