- ricavi evasi ai fini Imposte Dirette per quasi 1 milione di euro;
- un’evasione IRAP di circa 900 mila euro;
- un’evasione dell’I.V.A. di 200 mila euro.
L’attenta ricostruzione della numerosa e complessa documentazione esaminata ha fatto inoltre emergere ben due società che operavano come evasori totali, cioè in qualità di soggetti completamente sconosciuti al fisco, e due evasori paratotali, un professionista ed un imprenditore agricolo, responsabili il primo di aver presentato dichiarazioni dei redditi infedeli di oltre il 50% a quanto realmente incassato, ed il secondo di aver esposto esclusivamente reddito agrario e non reddito d’impresa. Nello specifico, le attività ispettive, eseguite nel periodo luglio 2012 – gennaio 2013 e consistite nell’esecuzione di quattro distinte verifiche fiscali a carico delle società e dei soggetti sopra indicati, hanno consentito di ricostruire tutta la base imponibile che i soggetti, nel tempo, avevano omesso di dichiarare allo Stato.