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“Dunque, per fortuna, almeno la processione del Patrono Sant’Angelo avrà regolarmente luogo il 5 maggio a Licata. Però chiedo all’amministrazione comunale in quali condizioni? Vista l’organizzazione incerta a fronte dello sciopero già programmato dai Vigili Urbani per i giorni 2,3 e 5 maggio e i cumuli di rifiuti per le strade?”.
Sono le parole dell’onorevole di “Prima l’Italia” Carmelo Pullara.
“Apprendo -scrive Pullara- la notizia che è stata siglata l’intesa tra il Comune di Licata e la Curia di Agrigento sulle reliquie di Sant’Angelo e che la processione del Santo Patrono si farà. Ebbene premetto e ribadisco ancora una volta che ritengo questa decisione uno schiaffo alle manifestazioni religiose della Settimana Santa e alle processioni che sono sentite e vissute dalla cittadinanza tanto quanto quella di Sant’Angelo, ma oltre al mio dissenso che non è isolato, la cosa ancor più grave è il silenzio dell’amministrazione comunale con in testa il sindaco Galanti di fronte al malessere che vive questa città diventata una discarica a cielo aperto
Netturbini in sciopero per il mancato pagamento dello stipendio di Marzo e a piangerne le conseguenze sono i cittadini. Identica situazione per i Vigili urbani in attesa del salario accessorio e dello straordinario dal 2020 e a causa di ciò pronti a scioperare nei giorni della festa patronale proprio in occasione dello svolgimento di un evento tanto importante quanto sentito dall’intera comunità, ed è chiaro che la loro astensione in questi giorni influirà negativamente per garantire la necessaria sicurezza.
Alla fine si è fatto solo tanto clamore con le battaglie alla don Camillo e Peppone per arrivare a niente.
Caro Galanti, oggi sindaco di Licata, prima di gridare “Viva Sant’Angelo” pensi al bene della sua città e dei suoi cittadini e garantisca i servizi essenziali.
Concludo -dichiara Pullara- ribadendo che avevo già annunciato, in segno di protesta per lo stop immotivato delle processioni della Settimana Santa, che non avrei più partecipato a cerimonie accanto a Galanti, oggi sindaco di Licata, perché ritengo che oggi non possa più rappresentare la città. Seguirò la processione non in prima fila ma come tutti gli altri, come semplice cittadino e devoto di Sant’Angelo”.