La CGIL, CISL e UIL del settore pubblico dichiarano lo sciopero nell’Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigentoper il giorno 24 giugno 2014 per l’intera giornata e annunciano un sit-in dalle ore 10,00 alle ore 12,00 davanti la Prefettura di Agrigento alla fine del quale chiederanno un incontro al Prefetto per illustrare tutte le difficoltà nella erogazione di questo importante servizio alla collettività agrigentina che a detta dei sindacati rischia il collasso per mancanza di personale sia esso medico, infermieristico e di supporto. Le Organizzazione sindacali avevano scritto in Prefettura il 14 maggio scorso per l’avvio delle procedure di raffreddamento considerato che l’esito è stato negativo hanno deciso di proclamare lo sciopero. Le ragioni sono state più volte denunciate sia all’Azienda sia all’Assessorato Regionale alla Salute senza avere avuto mai riscontro. Mancato adeguamento della dotazione organica che risulta, ad oggi, essere vacante di 518 operatori; i mancati rinnovi contrattuali, ovvero, prossimi alla scadenza a personale medico, infermieristico e di supporto alle attività assistenziali che determinerà sensibilmente una contrazione dell’assistenza sanitaria, aggravata dai prossimi congedi ordinari estivi, esponendo tutto il personale ad uno stress psico fisico non indifferente; tutto ciò inevitabilmente pregiudica il rispetto dei livelli essenziali di assistenza, con possibili gravi ripercussioni nell’assistenza sanitaria negli ospedali e nelle strutture sul territorio. “Sono anni che denunciamo questo stato di cose, è assurdo continuare con questa precarietà in un comparto così delicato – denunciano i segretari del sindacato confederale – Alfonso Buscemi Fabrizio Danile e Giovanni Farruggia – si è tentato di aggirare l’ostacolo facendo girare il personale da una struttura all’altra, vedi gli anestesisti, o riducendo i posti letto creando ulteriori problemi; spesso abbiamo avuto come risposta dall’Azienda che non si troverebbe personale specialistico disponibile ad accettare gli incarichi, ciò è ridicolo perchè i lavoratori piuttosto che stare in attesa di un misero incarico di sei mesi decidono di andare a lavorare con contratti a tempo indeterminato o quantomeno con contratti a due anni fuori la nostra provincia. Siamo preoccupati perchè queste denunce oramai vengono fatte anche da numerosi primari degli ospedali e dai direttori di strutture territoriali. L’Azienda ha bisogno di stabilità nella direzione che sia in grado di lavorare con serenità ed un orizzonte temporale che gli consenta di poter mettere in campo le strategie necessarie ed opportune affinchè in un determinato periodo si possa dare una valutazione invece, si è in presenza di un balletto continuo di commissari ordinari o straordinari. All’Assessore Borsellino chiediamo più coraggio nel dare una Direzione stabile e soprattutto mettendo il nuovo Direttore Generale nelle condizioni di poter assumere il personale nella dotazione organica solo in casi eccezionali fare contratti per almeno due anni come le Legge consente e infine stabilizzare tutto il precariato presente in Azienda”.
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Per le Segreterie provinciali Cgil – Cisl e Uil, Alfonso Buscemi
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