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È l’ultimo giorno per il pagamento dell’odiata tassa sulla proprietà. Da domani scatta la mora. Per oltre tre milioni di famiglie le spese per la casa pesano per più del quaranta per cento sul reddito disponibile. Si tratta di famiglie “in serio disagio tra mutui, canoni e bollette” secondo i dati diffusi dalla Cgil. Una stangata per cittadini a basso reddito, lavoratori e pensionati. Una situazione economica devastante. A Licata alcuni imprenditori si sono incatenati in piazza Progresso per protestare contro l’aumento al massimo dell’aliquota dell’IMU e di altre imposte deciso dall’amministrazione comunale. Imprenditori e cittadini che non ce la fanno più a mandare avanti le loro attività vessati dall’elevata tassazione. Imprenditori e cittadini che hanno inutilmente chiesto al sindaco di essere ricevuti per esporre le proprie condizioni di disagio. Imprenditori e cittadini strozzati dalla crisi e abbandonati dalle istituzioni. Sabato hanno chiesto al Prefetto con uno striscione di venire a Licata o di essere ricevuti ad Agrigento. Qualcuno dovrà pure ascoltare le loro giuste ragioni. Forse si sottovaluta la portata della crisi. Forse non ci si rende conto che se non è fame quella che si vede in giro, poco ci manca. Alla crisi è stata data una risposta sbagliata. Politiche di rigore senza crescita imposte dall’Ue e rispettosamente eseguite dal governo Monti. Tasse sulla proprietà e sui rifiuti imposte a Licata per licenziare il bilancio del Comune al limite del tempo consentito. Un bilancio che grava pesantemente sulle famiglie e che distrugge quel po’ di economia e di lavoro che dava alla città l’illusione della sopravvivenza.