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polisportivaZERO ASSOLUTO: All’incivile comportamento del pubblico di casa resosi responsabile di quello che forse è il peggior gesto che un essere umano può fare ad un suo simile: lo sputo. Inqualificabili.

UNO: Come il primo posto in classifica nonostante la prima sconfitta stagionale.

DUE: All’arbitraggio di Alfano. Negare 2 rigori evidenti, forse 3, e annullare un goal, molto probabilmente regolare, è qualcosa di più che indirizzare la gara (e il campionato) in una certa direzione…

TRE: Al ritardo di 50′ con cui è iniziata la partita per l’assenza dell’arbitro Sicurella, poi malamente sostituito. Va bene che siamo in terza categoria ma una maggiore organizzazione e rispetto non guasterebbero…

QUATTRO: Al primo goal subito. Un pasticcio della difesa su calcio d’angolo. Peccato. Quattro anche all’espulsione di Incorvaia, la seconda stagionale. Manteniamo i nervi saldi ragazzi!

CINQUE: Come le partite da giocare in casa su 8 nel girone di ritorno. Un bel vantaggio sulle avversarie, considerato il rendimento interno della squadra. La seconda categoria va conquistata al comunale di Palma.

SEI: All’attacco. Senza il bomber Balistreri, 7 goal in 7 gare, fa il suo. Mangiavillano segna un goal (annullato) e si conquista un rigore (non concesso). Assegnando almeno uno dei rigori che mancano avremmo assistito ad un’altra partita.

SETTE: Come i goal subiti. Tutti in trasferta! Questo nel girone d’andata appare l’unico neo. Si può e si deve migliorare.

OTTO: Al girone d’andata. 5 vittorie, 2 pareggi, 1 sconfitta. 3 vittorie su 3 in casa con 0 goal subiti. 19 reti all’attivo, secondo miglior attacco del campionato e soprattutto CAMPIONI D’INVERNO con un turno d’anticipo. Un bel bottino.

NOVE: A Pietro Alotto. I dati prima riportati sono la conseguenza di una rosa all’altezza della categoria ma soprattutto dell’abilità dell’allenatore a trovare i giusti equilibri. Anche col River coraggioso a cambiare l’assetto tattico già nel primo tempo.

DIECI: Alla società e a Lillo Amato. Sempre ampiamente puntuali nelle trasferte, disponibili con gli ospiti (si pensi alla distinta procurata al Montevago), correttezza e far play (insieme agli avversari sotto la panchina nella gara con la Quisquinese). Caro Presidente, c’è amarezza ma niente sconforto: rimbocchiamoci le maniche e riprendiamo il cammino verso la promozione.