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Ristrutturazione teatro Re, l’ex Sindaco Angelo Biondi bacchetta l’amministrazione comunale.

Come si fa, dico io, a non riuscire a dare il via ai lavori di manutenzione straordinaria del teatro RE. Dopo sette mesi dalla data di aggiudicazione dell’appalto, il cantiere non si è ancora aperto perché manca la nomina del direttore dei lavori. Pare che la gara appena fatta (con notevole ritardo) per individuarlo sia andata deserta. Cos’è: inefficienza? Incapacità? strafottenza? Non ci sono parole. Credetemi, ci soffro a ripetere le stesse cose, mi sembra di sparare sulla Croce Rossa, però poi ci penso e mi rendo conto che la vera Croce Rossa siamo noi, i cittadini inermi e inascoltati, e no l’amministrazione comunale.

Sono risentito, non perché si tratta del teatro (argomento che mi sta particolarmente a cuore), ma per l’amara constatazione di apprendere che non si riesce a far decollare nemmeno un piccolo progetto, dall’importo irrisorio e con un iter per nulla complesso. I lavori sono stati aggiudicati ai primi di agosto del 2021, siamo a fine febbraio del 2022 ed è tutto praticamente ancora fermo. Quella che avrebbe dovuto essere una semplice e routinaria procedura amministrativa è diventata, per il nostro comune, una scalata all’Everest. In pratica per mettere a frutto un finanziamento di poco più di 200.000,00 euro, ricevuto dalla Regione a novembre del 2019 per il restauro del nostro unico contenitore culturale, stiamo assistendo ad una sorta di via Crucis, nonostante le sollecitazioni e i tanti appelli. Già a fine aprile del 2020, eravamo intervenuti sull’argomento per sollecitare l’amministrazione a dare seguito alla missiva della Regione che chiedeva al sindaco l’invio, entro 10 giorni, del crono-programma tecnico – finanziario aggiornato dei lavori, nonché la nomina del Responsabile Unico del Procedimento (R.u.p). Da quel momento ci sono voluti 16 mesi (e non pochi ulteriori appelli) per vedere appaltata l’opera. Mentre per firmare il conseguente contratto (la cosa più semplice in assoluto) con la ditta aggiudicataria dei lavori ci sono voluti ben altri 7 mesi, nonché ulteriori proteste e accorati appelli da parte di vari cittadini. Il contratto pronto da firmare è rimasto per quasi tre mesi, fermo, sulla scrivania del dirigente del settore (nominato dal sindaco), in attesa che detto signore salutasse il comune per fine incarico (fine ottobre 202). Tre mesi senza che né sindaco né assessore al ramo o nessun altro nostro amministratore ne sollecitasse la dovuta firma. Ci sono voluti altri due mesi (dicembre 2021) per trovare un funzionario di tutt’altro settore che sensibile alla questione si rendesse disponibile a firmare il contratto. Ed arriviamo ad oggi, dopo due ulteriori mesi trascorsi in attesa della nomina del direttore dei lavori (cosa che si sarebbe dovuta fare all’indomani dell’aggiudicazione dell’appalto), tutto è ancora al punto di partenza: la gara è andata deserta e si dovrà aspettare una nuova gara, sperando che questa vada a buon fine. Riassumendo, sono passati più di 26 mesi (due anni e passa) dal momento del finanziamento ed ancora un chiodo non è stato piantato (alla faccia della buona amministrazione vantata). Difronte a tale evidenza, la domanda sorge spontanea: se per un misero progetto di pochi euro come quello del teatro, dopo tutto questo tempo non si è ancora vista la luce, cosa succederà con i progetti ben più corposi che riguardano il Palazzetto dello sport, il Dino Liotta, La via Principe di Napoli e il Palazzo di Città?
Un’ultima considerazione, mentre il finanziamento del teatro è stato concesso dalla Regione, per cui un modo per evitare un’eventuale revoca si può sempre trovare; per gli altri che si avvalgono delle risorse del PNRR, adempimenti e scadenza dei termini sono tassativi e comportano irrimediabilmente la revoca del relativo finanziamento. Chi ha orecchie per intendere, lo faccia!

Angelo Biondi – ex Sindaco