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Mentre la bonifica della periferia e delle strade di accesso al mare stenta a decollare, da Palazzo di Città arriva un’ordinanza del primo cittadino per la prevenzione degli incendi: ai proprietari si impone la pulizia dei terreni incolti. Con multe fino a 500 euro per chi non la rispetta. “Il Sindaco Giuseppe Galanti – si legge in una nota di Palazzo di Città – rende noto ai proprietari, affittuari, o a coloro che a qualsiasi titolo godono di terreni ricadenti in zone antropizzate e non, che versano in precario stato di manutenzione all’interno del Territorio Comunale, di procedere a propria cura e spese, al taglio ed asportazione della vegetazione secca in genere, rifiuti o di qualunque altro materiale di qualsiasi natura che possa essere fonte d’incendio. Inoltre, ordina di provvedere, durante il periodo estivo e fino al 30 settembre 2022, al mantenimento delle relative aree in condizioni tali da impedire tanto il proliferare di erbacce, sterpaglie e altre forme di vegetazione spontanea, quanto evitare l’immissione di rifiuti di qualsiasi specie. Nel sopra indicato periodo in corrispondenza o in prossimità di terreni agricoli – continua il Comune – è fatto divieto di accendere fuochi, usare apparecchi a fiamma libera o elettrici che producano faville, compiere ogni altra operazione che possa generare fiamma libera”. Come detto in apertura, previste sanzioni per chi trasgredisce. “In caso di mancato adempimento del presente provvedimento, sarà applicata una sanzione pecuniaria da 250 a 500 euro. L’Amministrazione Comunale, nell’inerzia dei proprietari, si riserva la facoltà di intervenire in via sostitutiva alla pulizia delle aree private incolte con addebito delle spese a carico dei proprietari trasgressori”. Lotti interclusi spesso epicentro di incendi di vaste dimensioni. Molti di questi terreni (soprattutto nella cerchia esterna del territorio) non vengono infatti più curati dai proprietari finendo col diventare autentiche bombe di rischio. Con l’aumento delle temperature, cresce proporzionalmente anche il rischio di propagazione di incendi. Da lì, l’adozione del provvedimento di prevenzione da parte del Comune. Ordinanza che ha fatto un po’ storcere il naso soprattutto sui social: molti si chiedono infatti come è possibile emettere provvedimenti simili se il Comune stesso non è in grado di garantire i servizi minimi essenziali di bonifica e decoro del territorio.