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Il ricorso all’art. 191 del decreto legislativo 152 del 2006, nel Comune di Licata, in atto non è possibile, in quanto mancano i presupposti giuridici perché l’Amministrazione comunale possa intervenire in merito, per cui un’eventuale ordinanza emessa in tal senso potrebbe essere dichiarata illegittima.
A renderlo noto è il Commissario Straordinario Maria Grazia Brandara, dopo aver acquisito il parere dal suo legale di fiducia, a cui si è rivolta dopo quanto la stessa aveva pubblicamente preannunciato nel corso dell’assemblea cittadina tenutasi martedì scorso, presso la sala consiliare del Palazzo di Città, alla presenza dei rappresentanti della Srr e dell’Apea.
“Avuta notizia della mia impossibilità ad applicare, in atto l’art. 191, per mancanza dei presupposti giuridici – spiega il Commissario straordinario – sarà mia cura sollecitare l’Apea affinché, per come la stessa si è pubblicamente impegnata a fare per mezzo del dottor Guarneri, porti avanti, entro il 31 gennaio, ogni utile iniziativa che garantisca la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Inoltre, per dare maggiore forza alle nostre legittime aspettative, mi riservo di diffidare la Srr ad intervenire sostitutivamente nei confronti dell’Apea, nel caso in cui quest’ultimo soggetto non dovesse garantire il servizio per come dichiarato”.
Tenuto conto dei tempi indicati dal rappresentante dell’Apea per la soluzione del problema della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani indifferenziati, e dell’avvio del servizio di raccolta por la differenziata, il Commissario straordinario si impegna a sollecitare i competenti organi regionali a valutare la possibilità di mettere in atto interventi sostitutivi nei confronti degli attuali soggetti a vario titolo responsabili del servizio integrato dei rifiuti a Licata, allo scopo di accelerare i tempi e le procedure previste dalla legge regionale n° 9 del 2010, in modo da mettere a regime il sistema.
“A tal proposito – aggiunge Brandara – il Comune si impegnerà a finanziare, all’Apea, l’avvio di un progetto per la raccolta differenziata, anche parziale, da realizzare ancora prima dell’aggiudicazione della gara da parre dell’Urega. Inoltre, è mia intenzione invitare l’Ufficio sanitario a rappresentare l’eventuale riproporsi di situazioni di pregiudizio dal punto di vista igienico – sanitario e, quindi, dannose per la salute pubblica, oltre che lesive per l’immagine della città, perché possa agire nei confronti della Srr o dell’Apea, allo scopo di reclamare l’intervento sostitutivo previsto dall’art. 4 della vigente convenzione, da noi sottoscritta con i soggetti sopra indicati. Pur non di meno, qualora dovessero sussistere le condizioni di legge, e il quadro giuridico-normativo lo consenta, nella qualità di Commissario prenderò nuovamente in considerazione il ricorso all’art. 191, che, ripeto, in atto non è giuridicamente utilizzabile”.